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lunedì, 13 Gennaio 2025
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Tre domande ai candidati – Oggi risponde… Carolina Toia (Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega, Lista Civica Carolina Toia)

D. Ogni città è un insieme di persone. I bisogni sono tanti, come le aspirazioni: da dove si parte per gestire al meglio progetti, risanare le difficoltà, creare occasioni per tutti? Come dire: un sindaco neo eletto si siede alla scrivania e cosa fa, dopo i festeggiamenti post elettorali? Come immagina lei il suo “primo giorno”, ma anche quelli a seguire, alla guida di Legnano?

R. Il primo giorno (tocchiamo ferro) mi auguro sia uguale ad ogni altro giorno dei prossimi cinque anni. Ci siamo presentati ai legnanesi per essere al loro servizio: mi aspetto giornate intense, di responsabilità, di oneri e doveri che il primo cittadino di una città di oltre 60mila abitanti deve affrontare quotidianamente, oltre alle tante piccole o grandi emergenze che possono sopravvenire in ogni istante. Il sindaco ha il dovere di ascoltare tutti i cittadini e poi, a fine giornata, trarre le conclusioni. Questo perché la vita politica e sociale deve essere concepita come un percorso congiunto da compiere assieme alla propria comunità di appartenenza.

Non ci sarà improvvisazione: il duro momento che stiamo vivendo – e che ci accingiamo a vivere – impone responsabilità e lungimiranza, per anticipare e intercettare le tendenze economiche e sociali derivanti dalla crisi dovuta al Coronavirus, e coniugare al meglio le azioni da intraprendere per garantire, davvero, il bene comune.

D’altronde, quest’emergenza ha drammaticamente colpito la nostra quotidianità e causato danni ingenti alle nostre imprese, che non sono state risparmiate da quello che tutt’ora si registra come un vero disastro economico. Stando ai dati Istat, per la sola prima fase della crisi, l’ammanco di fatturato è stato pari a 87 milioni e 566mila euro nel settore delle industrie. A far rabbrividire anche il fatto che le aziende legnanesi attive siano state poco più di 300, a fronte di oltre 700 non operative a causa del lockdown. Mai avrei immaginato di assistere ad una crisi di tale portata. Per superarla servono organizzazione, competenze, pianificazione, coordinamento, coraggio e decisioni chiare. Nessun tentennamento nel fornire risposte concrete.

Mi auguro di instillare la consapevolezza che a Legnano si possa guardare, seppur con prudenza, con fiducia al futuro. La nostra è una città di eccellenze, che valorizza le storie di successo e al contempo sa essere vicina a chi ne ha più bisogno. Crediamo nello straordinario altruismo dei legnanesi, testimoniato da una contagiosa dedizione al volontariato per sostenere chi è meno fortunato. Per questo motivo, intendiamo ispirarci a loro per proporre un approccio sussidiario, che riporti al centro del dibattito pubblico quel “Principio di Sussidiarietà” tanto caro della Dottrina sociale della Chiesa, per valorizzare le energie della società come punto di partenza per amministrare la città.

D. Tra le opere pubbliche che da un punto di vista strutturale possono migliorare la vivibilità di Legnano, quali sono le prime da mettere in cantiere? Quali tra quelle indicate nel suo programma elettorale?

R. Premesso che ci sarà un allentamento dei vincoli di bilancio, la coperta è comunque corta e le risorse sono sempre meno, soprattutto a livello locale. Non sarà mai una giustificazione, perché un sindaco è chiamato a risolvere i problemi e a trovare soluzioni anche dove non sembrano essercene. Partiremo dalle periferie, per renderle più centrali nel progetto e nella visione della città. Vorrei costruire una Legnano più innovativa e più sicura, sempre più a misura d’uomo, dove sia davvero bello vivere.

Grandi aree come la Franco Tosi e la Manifattura Legnanese godranno della massima attenzione. Pubblico e privato possono trovare una forma di collaborazione che permetta agli investitori di trovare un indirizzo preciso capace di giustificare l’investimento. Porremo massima attenzione al tema dell’edilizia scolastica per consentire ai nostri figli di studiare in luoghi sicuri, attraverso una verifica delle condizioni degli edifici scolastici e della loro condizione tecnico-sanitaria.

Mapperemo le aree dismesse, creando un piano di azione complessivo che consenta di operare la manutenzione straordinaria degli immobili coinvolgendo il mondo dei privati, anche per supportare e valorizzare iniziative promozionali di aziende che hanno a cuore la Città. Sarà importante vigilare su eventuali insediamenti abusivi e mettere in sicurezza le aree dismesse non di proprietà del comune (con ordinanze ad hoc). Terremo in considerazione anche quanto previsto dalle norme speciali del nuovo testo dell’Art. 40 bis della Normativa Regionale 12/2005.

Marciapiedi, piste ciclabili, lungo Olona, illuminazione, tutti aspetti fondamentali per vivere bene la città, con un denominatore comune: sicurezza. È questo il tema a cui legare ogni proposta. I legnanesi, ahimè, lamentano un senso di abbandono e di degrado che non possiamo permettere prenda il sopravvento sul benessere della comunità. Per questo motivo, potenzieremo la rete di illuminazione, in maniera capillare in tutto il territorio, senza alcun tipo di discriminazione, prestando particolare attenzione ai parchi e alle zone più sensibili, per garantire maggiore sicurezza ed evitare bivacchi.

Il tutto, tenendo conto anche di eventuali bandi europei o governativi/regionali per limitare l’esposizione economica del Comune. Stesso discorso per marciapiedi e strade: investiremo nella loro riqualificazione e nell’abbattimento di tutte le barriere architettoniche presenti sul territorio. Non si tratta di singoli aspetti, slegati tra loro, bensì di un’idea e una visione di città che consenta maggior vivibilità e coinvolgimento dei cittadini.

D. Collaborazione, fiducia e confronto con i cittadini: come coinvolgere anche chi non voterà per lei, ma fa parte di Legnano e attende comunque risposte?

R. Con il buonsenso: Legnano non è né di un partito, né di un altro. È dei legnanesi, la più importante risorsa della città, come testimoniato dal loro incredibile altruismo e dalla contagiosa dedizione al volontariato per sostenere chi è meno fortunato. In queste settimane, ho avuto l’opportunità di incontrare tutti i cittadini che hanno voluto offrire il proprio contributo, cercando di fare tesoro delle loro esigenze. Alcuni di questi voteranno per me e altri no. Non è questione di etichette, ma di unità d’intenzioni. D’altronde, è stato questo lo spirito con cui abbiamo costruito il programma, nato dall’ascolto delle necessità di tutti i cittadini, e che proprio per questo motivo riteniamo essere un autentico progetto civico dei legnanesi. È il risultato degli spunti e della condivisione di tutti coloro che hanno voluto offrire il proprio contributo. Proseguiremo su questa strada, per rendere sempre più il cittadino il centro dell’Amministrazione, anche grazie alla nascita di un laboratorio di idee e di partecipazione collettiva per consentire a tutti i legnanesi di proporre e realizzare idee e progetti di interesse comune.

Non ho la bacchetta magica, ma sono ben consapevole di quello che potrei dare, dedicando tutta me stessa, facendo anche dei sacrifici personali e professionali per quello che ritengo essere il coronamento del mio percorso “politico” e dei miei ideali civici. È grazie a questa convinzione viscerale che a tutti i legnanesi prometto coerenza e onestà. Sono giovane, ma ho già un’esperienza regionale alle spalle a cui ho volontariamente scelto di non dare seguito. Visti i tempi che corrono, e il numero dei “politici di professione”, può sembrare una decisione decisamente inusuale. Questa intransigenza mi ha portato spesso a essere etichettata come persona dal “gran caratteraccio”; per me è essere coerenti. Ho sempre dato tutto, credendoci, e non ho mai accettato alcun compromesso. Così oggi non devo rendere favori a nessuno e dire grazie solo a me stessa.

I prossimi mesi non saranno semplici: dobbiamo essere consapevoli dell’emergenza Covid-19 e della crisi socio-economica che ne deriverà. Ogni calcolo politico viene meno in vista della delicata e preoccupante fase che ci accingiamo a vivere. Per vincere questa sfida c’è bisogno dell’energia e del supporto di tutti. Dobbiamo ragionare da squadra, fare un patto con i cittadini per affrontare insieme il periodo più buio degli ultimi anni. Ai personalismi bisogna far prevalere la responsabilità.

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