Questa volta i pendolari si rivolgono ai sindaci, scrivendo una lettera per portare all’attenzione dei Comuni lungo la tratta ferroviaria Varese-Milano, ancora una volta i disagi quotidiani.
Difficoltà varie lungo la linea hanno caratterizzato la settimana che si conclude oggi, come riportato nella lettera. Scrivono i pendolari: “La strage di Pioltello, purtroppo non la prima nel trasporto ferroviario, ha provocato una ferita nei viaggiatori e ha minato fortemente la fiducia delle istituzioni.
I pendolari della tratta Varese-Milano, infatti, oltre a sopportare quotidianamente i disservizi dovuti ad un’infrastruttura insufficiente e a materiali ancora inadeguati, si sono ritrovati a subire ulteriori situazioni di difficoltà: treni con ritardi superiori alle soglie di sopportazione, ovvero oltre quindici minuti; incapacità di Rfi di dare informazioni agli utenti e gestire il traffico ferroviario. Le nostre lamentele non sono pretestuose, ma documentate.
Un esempio? Lunedì 29 gennaio al mattino, i treni diretti da e per Porta Garibaldi erano tutti in ritardo di 10-20 minuti, e sette/otto S5 sono stati cancellati. A sera: mancanza di informazioni e segnalazioni sui monitor; il treno S5 delle 18.32 per Varese, prima segnalato come cancellato, poi in partenza al binario 9, stracolmo di pendolari, che riempiono anche i corridoi. Stessa cosa per l’S5 da Treviglio verso Varese, con cancellazione della tratta da Treviglio a Villapizzone e spostamento della partenza alle 19.34 in Porta Garibaldi superficie: quasi impossibile da raggiungere, visto lo scarso preavviso e la difficoltà di circolazione dei treni nel tratto del passante”, come raccontano dal Comitato Pendolari Gallarate Milano.
Da lunedì a questa mattina gli stessi disagi sembrano essersi ripetuti, e una delle mancanze più gravi secondo i viaggatori, è la scarsa comunicazione efficace con l’utenza. L’unico mezzo per avere informazioni è il passaparola tra i pendolari, che si avvisano a vicenda su orari e binari.
Come sottolineato dai pendolari, alle problematiche sollevate si aggiunge la mancata attivazione da parte di Rfi degli ascensori per i disabili nelle stazioni di Busto Arsizio, Gazzada, Albizzate, Castronno e Cavaria.