Mentre prosegue l’attività dei soccorsi e la ricerca di eventuali altre persone decedute nel naufragio del barcone di domenica mattina, davanti alle coste della Calabria, le Forze dell’ordine stanno lavorando per arrestare gli scafisti, che hanno accompagnato quel carico umano nella sua traversata della speranza, partita dalla Turchia, senza alcuna dotazione di sicurezza, oltre che in maniera assolutamente illegale.
Le indagini avviate subito dopo il disastro, hanno già portato all’arresto di un uomo di 50 anni, turco, che nell’organizzazione del viaggio sarebbe stato aiutato da tre pakistani. L’accusa per queste persone è di omicidio e disastro colposi, e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Secondo quanto già accertato dalla Procura di Crotone, con la collaborazione della Guardia di finanza e dei Carabinieri, gli scafisti hanno chiesto ad ogni migrante 8mila euro per salire sul barcone.
Al momento si cerca anche una quarta persona che si sarebbe allontanata dalla spiaggia subito dopo il naufragio, mentre erano in corso le operazioni di salvataggio dei sopravvissuti in mare e il recupero dei morti.
Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha ribadito che il contrasto all’attività degli scafisti è un problema internazionale. Nelle prossime ore si svolgerà un tavolo di confronto sulla questione in Francia.