Le immagini che accompagnano questo articolo spiegano già da sole a quale punto di inciviltà siano arrivati taluni individui che continuano, impunemente, ad abbandonare a cielo aperto, lungo le strade e nelle aree verdi, i propri rifiuti, spesso ingombranti, sempre inquinanti.
Una ennesima operazione di pulizia delle aree, effettuata lo scorso fine settimana nella zona tra Nerviano e Pogliano Milanese, da parte dei volontari del gruppo “Strade Pulite”, organizzazione di tutela ambientale, ha scoperto questa volta l’abbandono di alcune vasche da bagno, di un frigorifero, di scarti inerti da ristrutturazioni.
Perchè? Perchè lasciare lungo strade provinciali e statali, anche di grande passaggio, oggetti così ingombranti e devastanti per l’ambiente? E soprattutto, chi è l’autore di tali vandalismi, che riesce sempre a farla franca? Perchè, impiegando lo stesso sforzo, il conferimento dei rifiuti non può avvenire in una piattaforma ecologica? Paura di dover pagare? Ma non sarebbe così. Sono forse cittadini stranieri che non sanno come funziona il sistema della raccolta differenziata? Chi glielo deve spiegare?
Le figure in campo sono diverse, nella questione: c’è chi abbandona senza scrupolo rifiuti di ogni genere, incurante di provocare un grave danno all’ambiente e alle persone, poi c’è chi con tanto sforzo e dedizione presta del proprio tempo alla rimozione di masserizie ed inquinanti, per il bene del verde, della Terra, delle nuove generazioni, quindi ci sono i Comuni, che sembrano non possedere mai gli strumenti giusti per perseguire gli abusivi.
“Segnaliamo spesso gli abbandoni dei rifiuti a cielo aperto, ai Comuni e alle Polizie locali. Ma mentre sembra persino che ogni ente locale abbia un suo diverso approccio, anche legislativo, al problema, e quindi manchi un unico modo di operare, che siano controlli, sanzioni, fototrappole o altro, nessuno ci da una risposta concreta al problema. I rifiuti devono essere rimossi e questo ha un costo. Le Polizie locali spesso hanno altre priorità, il tempo passa e le telecamere di sorveglianza, quando sono presenti e funzionanti, si resettano in automatico dopo tot ore, cancellando le prove degli abbandoni. Non se ne viene a capo”, spiegano da “Strade Pulite”. Uno scenario sconfortante.
Il gruppo coglie l’occasione, in questi giorni, per lanciare l’invito a chi avesse del tempo libero ad unirsi nella raccolta degli scarti abbandonati. Una mano in più serve sempre, come divulgare lo scempio.
Informazioni e contatti su Facebook: “Strade Pulite”.