Da ieri, lunedì 1 aprile, entra in una nuova fase lo smart working, semplificato durante la pandemia, esteso in una situazione di emergenza che oggi non ha più ragione d’essere.
Si torna così allo smart working con regole precedenti il Covid, quelle che risalgono al 2017. Termina così il lavoro agile da casa garantito dalle procedure semplificate attivate durante i lockdown, cui si potrà fare riferimento soltanto in virtù di particolari accordi tra le aziende e i lavoratori.
Stando ad alcuni dati rilevati recentemente dall’Osservatorio Smart Working della School of Management del Politecnico di Milano, nel 2023 i lavoratori in smart working in Italia sono stati 3 milioni e 585mila, in leggera crescita rispetto ai 3 milioni e 570mila del 2022. Nel 2024 si stima saranno 3 milioni e 650mila.