E’ stato dichiarato nelle scorse ore, dal Tribunale di Como, il fallimento del Casinò di Campione d’Italia, affidato a tre curatori fallimentari come si prevede in questi casi.
Di fatto, è stato bocciato il piano di risanamento presentato recentemente dal Comune e dalla direzione del casinò, mentre la decisione è stata presa in seguito ai mancati pagamenti delle quote dovute al Comune di Campione, socio unico, provocandone un grave dissesto finanziario.
Il fallimento della famosa casa da gioco ha anche un altro risvolto, molto difficile in queste ore: il licenziamento dei suoi quasi seicento dipendenti.
Come dichiara la CGIL di Como, la situazione è drammatica, per i lavoratori del casinò e anche per il territorio.
“In un Comune con meno di duemila abitanti, fallisce l’unica azienda della zona che occupa cinquecento persone. Inoltre, si dice che il Comune dovrebbe passare dagli attuali 104 dipendenti a circa venti. Inutile, quindi, sottolineare quanto sia drammatico il momento”, ha commentato Giacomo Licata, segretario generale CGIL Como.
Domani si terrà un incontro con il giudice, per stabilire come procedere sul piano occupazionale.