Succede a Pogliano Milanese, nell’hinterland Nord Ovest di Milano: il sindaco Carmine Lavagna, sostenuto dalla Lega e dalla lista civica “Pogliano per la libertà”, deve restituire al Comune 64mila euro di tasse non pagate, tra IMU e Tasi.
Mentre Lavagna ha cominciato ad estinguere il debito, promettendo di versare tutto il dovuto entro una settimana, si discute sull’eventualità che lo stesso si dimetta dal suo ruolo, che risulta incompatibile con la sua condizione di cittadino moroso. Secondo il testo unico degli enti locali, si ravvisa la condizione di incompatibilità quando un sindaco ha un contenzioso aperto con il Comune che amministra: secondo i consiglieri del PD di Pogliano, Lavagna dovrebbe quindi dimettersi. La vicenda è stata sottoposta al Ministero degli Interni.
Il primo cittadino ha giustificato il suo debito con un momento di difficoltà economica, durante il quale ha preferito pagare il personale dipendente della sua ditta, che opera nel settore immobiliare.
Resta da vedere se il sindaco rimarrà al suo posto, e se verserà quanto dovuto nelle casse comunali nei prossimi giorni, come promesso.