Si è svolto questa mattina, martedì 22 marzo, con una video chiamata di circa mezz’ora l’incontro tra il presidente ucraino Zelensky e il Parlamento italiano.
Dopo aver parlato con Papa Francesco al telefono, Zelensky ha raccontato ai deputati di Camera e Senato cosa sta accadendo nel suo Paese, qual è la condizione in cui stanno sopravvivendo i suoi connazionali, e quali sono le dimensioni della guerra. Anzi, per dare l’idea della grandezza del conflitto e delle sue conseguenze sulla popolazione, Zelensky ha chiesto di immaginare Mariupol una città come Genova intera in fuga.
Il leader ucraino ha lanciato al Papa l’invito a recarsi a Kiev, perché la sua presenza sul territorio ucraino fermerebbe le bombe russe, quale “ospite più atteso” di sempre, dicendo anche che “una mediazione della Santa Sede sarebbe apprezzata”.
“Siamo al vostro fianco. La diplomazia è l’unica via per risolvere il conflitto”, hanno confermato insieme i presidenti Casellati e Fico. “L’Italia vuole l’Ucraina nell’Europa. Necessario inviare aiuti anche militari se serve, per aiutare la resistenza eroica del popolo ucraino”, ha detto a Zelensky il presidente del Consiglio Mario Draghi.
“Il nostro popolo è diventato un esercito, che difende il suo Paese, cancello dell’Europa per la Russia. Grazie Italia”, il saluto di Zelensky prima di chiudere il suo collegamento con Montecitorio.