Addio a Pierre Cardin, lo stilista di origine italiana, nato a San Biagio di Callalta, Treviso, naturalizzato francese, divenuto uno tra i più importanti couturier della seconda metà del Novecento.
Pietro Costante Cardin (il vero nome dello stilista) è morto ieri, martedì 29 dicembre, all’età di 98 anni all’American Hospital di Neuilly, vicino a Parigi.
Una vita, la sua, completamente dedicata alla moda e al design cui si dedica fin da giovanissimo lavorando con Elsa Schiaparelli e Christian Dior, di cui fu allievo (dopo lo storico rifiuto diCristobal Balenciaga).
Nel 1950 fondò la sua casa di moda, che nel 1953 lo lanciò nell’universo della “haute couture”.
Uno stile unico, futurista, votato all’unisex e alla sperimentazione come nel “bubble dress”, l’abito a “palloncino”, e le giacche col collo “alla coreana” rese celebri dai Beatles.
Estremamente innovativo e sempre attuale, Cardin è stato un pioniere nella scelta di nuovi mercati in cui aprire succursali, e delle location spettacolari che facevano da coreografia alle sue collezioni.
Primo stilista nel 1959 ad inaugurare in Giappone un negozio di alta moda, anno però che gli fu fatale in patria dove fu espulso dalla “Chambre Syndacale francese” per aver lanciato una collezione per i grandi magazzini Printemps, dove fu poi reintegrato e ne rimase membro fino al 1966.
Pierre Cardin amava la mondanità e il jet set: acquistò nel 1981 i celebri ristoranti parigini Maxim’s che esportò con filiali in tutto il mondo.
Celebre anche la sua passione per gli immobili d’epoca o di design da ristrutturare, come il Castello di Lacoste abitato in passato dal Marchese de Sade, Palazzo Ca’ Bragadin a Venezia, Palais Bulles progettato dall’architetto Lovag Antti, tutto realizzato con forme sferiche che divenne luogo di feste ed eventi esclusivi.
Il grande rimpianto della sua vita fu quello di non aver avuto figli, per questo il designer trevigiano riversò il suo grande amore paterno sul nipote Rodrigo Basilicati, diventato designer ed erede artistico di Cardin.
Grande amore della sua vita fu l’attrice Jeanne Moreau per la quale si dice ebbe un vero e proprio colpo di fulmine, una passione durata quattro intensi anni.
Silvia Ramilli