Si chiamano NEET, acronimo di Not in Education, Employment or Trading, i giovani che non studiano e non lavorano, di età compresa tra 15 e 24 anni, il cui numero sta aumentando sempre di più in Italia, soprattutto al Sud. Lo ha reso noto una recente indagine Eurostat, riportata da “Il Sole 24Ore”, che ha pubblicato i dati relativi al 2021.
Al primo posto nella classifica delle regioni con il maggior numero di ragazzi non impegnati in alcuno modo, c’è la Sicilia con il 30,2%, seguita dalla Campania, con il 27,7%. Il dato medio europeo è di 10,8%. In Italia soltanto la Provincia autonoma di Bolzano supera la media, con il 10,5%.
In Piemonte i NEET sono il 17,7%, in Lombardia il 17,3%, in Emilia Romagna il 13,5%.
I dati più confortanti sono relativi alle regioni olandesi e in Svezia, dove i ragazzi che non studiano e non lavorano sono tra il 3,5 e il 3,6%. Il 5,6% si riscontra in Repubblica Ceca e in Ungheria. Al 7,4% sono i NEET in Germania. Dalle statistiche Eurostat l’Italia esce con i dati peggiori.