Mentre non si ferma in queste ore la macchina dei soccorsi ad Ischia, per trovare le cinque persone ancora disperse, dopo la frana di fango e detriti che ha spazzato via all’alba di sabato una porzione di centro abitato a Casamicciola, il Consiglio dei ministri riunitosi ieri mattina, domenica 27 novembre, ha proclamato lo stato di emergenza per l’area colpita dalla micidiale colata, decretando uno stanziamento di 2 milioni di euro.
E sono sette le vittime accertate, tra le quali un neonato e una bambina. Salvata una famiglia di tre persone. Più di duecentotrenta le persone sfollate, che hanno dovuto abbandonare le loro case invase dal fango o distrutte dalla forza della frana, che ha spinto fino al mare alberi, muri, automobili.
La Protezione Civile sta monitorando la situazione costantemente, insieme ai Vigili del fuoco, con anche l’impiego di droni che stanno sorvolando la zona, dove non è escluso il ripetersi di distacchi di terreno dal monte Epomeo, che sovrasta Casamicciola, in previsione di un’altra ondata di maltempo in arrivo tra domani, martedì 29 e mercoledì 30 novembre.
Al centro delle considerazioni delle istituzioni e della stessa popolazione di Ischia, su quanto accaduto, la fragilità del monte non è stata tenuta in cosiderazione durante l’edificazione di numerose case: una questione di abusivismo diffusa, le cui conseguenze si contano oggi, con i danni sotto gli occhi di tutti, con troppi condoni concessi a costruzioni erette senza criteri che tenessero conto delle condizioni idrogeologiche della zona.
E’ mancato il rispetto delle regole, quindi della sicurezza. Nelle scorse ore ad Ischia è stata aperta un’inchiesta per disastro colposo.