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“Sessantamilavitedasalvare Alto Milanese” arriva anche a Siena

Mirco Jurinovich presenta un DAE a Legnano

“La tenace e persuasiva azione di diffusione dei defibrillatori  messa in atto dell’associazione 60milavitedasalvare, sarà oggetto di discussione nel corso del convegno “La Morte cardiaca improvvisa: dal Territorio all’Ospedale” che si terrà sabato 26 novembre al polo didattico dell’ospedale “Le Scotte”  di Siena”.

Lo racconta Mirco Jurinovich di “Sessantamilavitedasalvare Altomilanese” onlus, spiegando che l’associazione “Siena Cuore”, organizzatrice dell’evento insieme a Tuscany Critical Care Group, ha selezionato alcune tra le più importanti realtà nazionali impegnate nella lotta all’arresto cardiaco, per mettere a confronto le metodologie utilizzate.

L’attività svolta sul territorio dell’Alto Milanese può ben vantare la citazione senese, con la collocazione ad oggi di ben 139 defibrillatori, e la formazione di 2.300 persone al loro utilizzo.

Ma c’è tuttavia una nota negativa evidenziata da Jurinovich.

“Il convegno di Siena arriva all’indomani dell’ennesima proroga del Decreto Balduzzi che avrebbe dovuto rendere obbligatori gli strumenti salvavita per tutte le società sportive. Dall’originaria scadenza del 20 gennaio 2016, trenta mesi dopo la pubblicazione in Gazzetta (come previsto dal testo), il Ministero della Salute si è adoperato per far slittare il termine per ben tre volte: il primo spostamento, al 20 luglio, per mancata acquisizione dei DAE da parte di numerose società  mentre il secondo, al 30 novembre 2016, per “consentire il completamento della formazione degli utilizzatori”, ha spiegato Jurinovich.

L’obbligo all’acquisizione dei dispositivi salvavita è adesso slittato a gennaio 2017, giustificato con la necessità di “garantire uniforme applicazione”  della sospensione disposta dal decreto urgente del Presidente della Repubblica, estendendola agli altri 7.977 comuni italiani”. “Evidentemente le morti di Bovolenta, Morosini e dei 107 atleti che ogni anno vengono colpiti arresto cardiaco durante l’attività sportiva  non hanno colpito la sensibilità del Ministro Lorenzin quanto le problematiche relative alla fertilità”, ha commentato Mirco Jurinovich.

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