All’indomani del nuovo sciopero che ha interessato nelle scorse ore il trasporto aereo, lasciando a terra numerosi viaggiatori, è stata diffusa una nota del presidente di ONLIT, l’Osservatorio Nazionale Liberalizzazioni Infrastrutture e Trasporti, Dario Balotta, con cui lo stesso interviene per raccontare lo sciopero delle “due Italie”: quella garantita (controllori di volo) e quella abbandonata a se stessa (personale di volo), secondo una sua valutazione.
Nella nota si legge: “Un doppio sciopero dei lavoratori delle compagnie low cost (personale di volo) e del personale dell’Enav (controllori di volo), nella stessa giornata, rende la stessa da bollino rosso per chi deve spostarsi in aereo. Al di là dei disagi provocati dai due scioperi, che si sono svolti dalle 14 alle 18, le motivazioni degli stessi sono diametralmente opposte. Da una parte ci sono gli assistenti di volo, con stipendi da 1.110- 1.400 euro al mese netti, che chiedono aumenti salariali, turni di lavoro meno massacranti e in particolare di fermare la “rayanairizzazione” delle condizioni di lavoro che le altre compagnie low cost devono inseguire, per reggere la concorrenza del colosso irlandese. Dall’altra parte ci sono i controllori di volo dell’Enav (azienda controllata al 51% dallo Stato e per il resto da fondi d’investimento), che gestisce le redditizie attività di regolazione del traffico aereo in assoluto monopolio con rendite di posizione che generano ricchi profitti. I controllori di volo percepiscono circa 3.600 € netti al mese di salario, superiore di 2.050 € (+132%) rispetto alla retribuzione mensile media in Italia. I sindacati dei controllori di volo lamentano un “degrado delle relazioni industriali dovuto soprattutto ad una manifesta incapacità comunicativa e di gestione del personale”. Anche lo sciopero di oggi ci consegna dunque una fotografia dell’Italia delle disuguaglianze che crescono ogni giorno”.