Al termine della lunga giornata che ha visto impegnati i Carabinieri della compagnia di Busto Arsizio nell’arresto del cittadino tunisino che ha dato fuoco alla sua casa nel tentativo di uccidere la convivente (SAMARATE – Notte da incubo: uomo da' fuoco alla casa per uccidere la convivente, ma i Carabinieri la salvano), nella tarda serata di ieri sono stati redatti tutti gli atti necessari ad una quanto più completa cognizione della vicenda da parte dell’autorità giudiziaria: in particolare, sono stati ascoltati numerosi testimoni, – in sostanza la maggior parte dei vicini di casa della coppia –, e i loro racconti, insieme alla dettagliata narrazione fatta dalla moglie dello straniero, hanno consentito ai Carabinieri di contestare all’autore del tentato omicidio anche i reati di maltrattamenti in famiglia e resistenza e violenza a pubblico ufficiale.Gli elementi probatori raccolti, infatti, hanno fatto emergere la situazione molto complessa e difficile in cui la donna era costretta a vivere, connotata da continui maltrattamenti, soprattutto psicologici, ma anche percosse, grida, insulti. circostanze alle quali era sovente presente il piccolo figlio di dieci anni che, in alcune occasioni, si era anche rivolto proprio ad alcuni vicini di casa durante i litigi, chiedendo aiuto affinchè qualcuno interrompesse le condette violente del padre. Da molti anni le cose andavano cosi’, forse sin dall’inizio della relazione, certamente aggravatasi negli ultimi trempi, anche in ragione dell’aumento dei casi di assunzione di stupefacente da parte dell’uomo.
Condotte violente e minacciose che sono incredibilmente proseguite anche nelle fasi immediatamente successive all’arresto dell’uomo, considerando che lo stesso, oltre ad opporsi con particolare forza all’operato dei Carabinieri (che peraltro hanno salvato la vita anche a lui), tanto da costringerli ad immobilizzarlo a terra (da qui la contestazione della resistenza a pubblico ufficiale), una volta ammanettato ha continuato a proferire frasi minacciose nei confronti della moglie, incurante della presenza, oltre che del figlio, anche degli stessi Milirari e dei numerosi residenti, nel frattempo usciti dalle proprie abitazioni per vedere cosa stesse succedendo.