Inaugurata ieri, sabato 1 maggio al MUDEC – Museo delle Culture di Milano, si potrà visitare fino all’1 agosto l’esposizione intitolata “Robot -The Human Project” dedicata alla storia della relazione tra esseri umani e intelligenze artificiali, dagli albori fino all’ultima esperienza nella lotta al Covid-19.
Dai primi congegni meccanici dell’antica Grecia alle macchine di Leonardo, dagli automi delle corti barocche alle moderne meraviglie della tecnologia, l’avventura della robotica si rivela un racconto affascinante, che mette al centro del percorso espositivo l’essere umano e il suo rapporto con il mondo dei robot tra passato, presente e futuro.
La mostra, promossa dal Comune di Milano-Cultura e prodotta da 24Ore Cultura-Gruppo 24Ore, in collaborazione con Fondazione Deloitte, sponsor principale del Museo, l’Istituto di Bio Robotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa (il principale istituto universitario dedicato alla ricerca sulla robotica in Italia) e con il supporto tecnico e scientifico dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), è stata realizzata anche grazie al Gruppo Unipol, sostenitore principale del progetto.
Il percorso interattivo è consigliato ad adulti e ragazzi che potranno testare personalmente alcune delle opere in mostra come “Mia”, la mano interattiva sviluppata nel 2018 da Prensilia, l’ultimissimo prototipo di arto artificiale tutto made in Italy, spin-off dell’Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Un prototipo rivoluzionario che può interagire direttamente con il sistema nervoso centrale in quanto collegata alle terminazioni nervose superstiti di un arto mutilato. Come una vera mano, chi la indossa potrà ritrovare la funzionalità del movimento naturale: è infatti il pensiero tradotto in impulsi elettrici, e non uno stimolo meccanico, a farla lavorare.
Nel corso del percorso espositivo sarà anche possibile vedere dal vivo “Tommy” il robottino Sanbot Elf specialista nelle emozioni che durante i mesi di massima emergenza per il Coronavirus, ha dato prova di essere un ottimo supporto al team medico in corsia nel reparto Covid-19 dell’ospedale di Circolo e Fondazione Macchi della ASST Sette Laghi di Varese. L’emergenza dovuta alla pandemia ha cambiato per qualche mese la missione di questo robot, che per sua natura progettuale ha la capacità di registrare molti dati e informazioni e far interagire due o più esseri umani a distanza, sfruttando la telepresenza.
Da marzo a novembre Sanbot Elf ha “prestato servizio” in corsia, monitorando a distanza le condizioni cliniche dei pazienti Covid positivi, riducendo così da un lato il consumo di dispositivi di protezione e ottimizzando il tempo di medici e infermieri, e dall’altro, con il viso simpatico e le dimensioni di un bambino che tanto lo caratterizzano, interagendo con il paziente attraverso la voce in remoto del medico, per farlo sentire meno “solo”.
La mostra è visitabile da lunedì a domenica, con prenotazione obbligatoria nei fine settimana al sito: https://ticket24ore.vivaticket.it/