venerdì, 19 Aprile 2024

Roberto Bombassei: i pensieri di un uomo qualunque

Roberto Bombassei

“Mettere su carta i pensieri di queste settimane non è facile. Potrebbero essere scontati oppure troppo duri da comunicare. Innanzitutto non sto scrivendo né come artista, né come scrittore, né come responsabile FC Altomilanese. Scrivo come Roberto Bombassei, come uomo, con tutti i pregi e i suoi molti difetti”, apre così una particolare esternazione, Roberto Bombassei, artista e scrittore di Legnano, in questi giorni particolari, segnati dall’epidemia di Coronavirus.

“Niente succede a caso. L’ho sempre pensato, fin da piccolo. E penso che questa pandemia non sia arrivata a caso. Forse ne avevamo bisogno, come società. Un mese fa nessuno immaginava tutto questo. Andavamo in giro ovunque, ognuno pensava e faceva quello che più faceva, quello che più riteneva opportuno per “esistere”. Oggi, siamo qui, in casa, fermi. Forse, ne avevamo bisogno.

Ci sono lati positivi. Stiamo riprendendo il concetto di tempo.

E, nel tempo, possiamo pensare e possiamo approfondire cose che in un passato non troppo lontano, erano all’ordine del giorno. Sto pensando a temi come la diversità, all’abbandono, alla felicità, alla libertà, al dolore, alla morte.

La morte non è solo necessaria, ma è precisamente il prototipo della necessità della nostra vita, intendendo con la parola “necessità” il suo significato primario: non cessa, che non cede, ciò con cui non è possibile mediare e scendere a patti.

La morte ti porta a riflettere sull’importanza della vita. E nessuno è troppo giovane per non dover morire, né troppo vecchio per non poter vivere ancora un altro giorno”.

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