“Una rivoluzione attesa da cinquant’anni”: è stato questo il primo commento del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, all’approvazione avvenuta nelle scorse ore della riforma fiscale.
Il governo ha approvato la nuova Irpef con tre aliquote, l’azzeramento dell’IVA per i beni di prima necessità, sanzioni penali attenuate per i contribuenti che si sono trovati impossibilitati a pagare e per le imprese che collaborano. Il Consiglio dei ministri ha approvato la delega fiscale, promettendo la riduzione delle tasse.
“Le nuove regole saranno operative entro ventiquattro mesi dall’entrata in vigore della legge delega, e vanno nella direzione di semplificare e ridurre la pressione fiscale, favorire investimenti e assunzioni”, ha detto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti.
La riforma, come illustrato da fonti vicine alle novità in materia fiscale, intende sostenere le logiche di una sorta di “fisco amico”, basato su un nuovo tipo di dialogo tra l’amministrazione finanziaria e i contribuenti.
I partiti all’opposizione e i sindacati stanno già criticando la riforma in queste ore, che a loro giudizio favorisce soltanto i cittadini italiani più abbienti.