E’ successo questa mattina a Milano: al Consolato Generale della Repubblica Araba d’Egitto è stata consegnata a S.E. l’Ambasciatrice Manal Abdeldayem, dal Comandante del Gruppo CC TPC di Monza Ten. Col. Giuseppe Marseglia, una tavolozza predinastica teriomorfa per cosmetici, reperto archeologico proveniente da un sito egiziano, da cui il manufatto era stato trafugato anni fa. La consegna della tavolozza è avvenuta alla presenza di rappresentanti del Ministero della Cultura e del Museo Egizio di Torino.
Come si legge in una nota, il bene presentato proviene da un contesto archeologico egiziano e risale alla seconda fase dell’epoca ‘Naqada II’ (circa 3700-3400 a.C.). Le tavolozze da cosmesi teriomorfe, ovvero a forma di uccello, come quella consegnata, rappresentano una classe di manufatti archeologici ben attestata nelle collezioni museali egiziane, e sono tra le testimonianze più rappresentative ed iconiche delle culture pre-faraoniche. In tal senso, la tavolozza consegnata riveste un importante valore artistico, essendo rappresentante di una sotto-tipologia meno frequentemente attestata rispetto ad altre di sembianza teriomorfa, definita “double/two bird-head palette”.
La tavolozza è stata sequestrata a settembre del 2022 dai Carabinieri del Nucleo Tpc di Venezia, nell’ambito dell’operazione internazionale di polizia ‘Pandora VII’, in collaborazione con l’Ufficio delle Dogane di Vicenza: si tratta di uno dei primi casi di applicazione del nuovo reato d’Importazione illecita di Beni Culturali (art. 518 decies c.p.), introdotto nell’ordinamento italiano dalla Legge n. 22 del 9 marzo 2022, ovvero in ottemperanza al Regolamento Europeo 880/2019 e alla Convenzione di Nicosia.
Il reperto era stato importato a Vicenza dal Regno Unito, non era accompagnato da alcun documento che attestasse l’originaria provenienza, la legittimità della proprietà privata, la liceità della circolazione. La successiva azione investigativa si è avvalsa del Servizio di Cooperazione Internazionale di polizia e del Ministero del Turismo e delle Antichità egiziano; nonché di esami tecnici e storico-artistici sul bene, anche in relazione alla sua provenienza, effettuati dai funzionari archeologi della Soprintendenza A.B.A.P. per il Comune di Venezia e Laguna e studiosi del Museo Egizio di Torino.
La restituzione al patrimonio pubblico di questi beni, testimonianze materiali aventi valore di civiltà, riporta alla fruizione collettiva oggetti che narrano la storia di territori e di comunità.