E’ successo nelle scorse ore nel capoluogo lombardo: i finanzieri del Comando Provinciale di Milano, hanno arrestato cinque persone e sequestrato più di 4 milioni euro, accusati di aver commesso reati fallimentari e di “insider trading” (abuso di informazioni privilegiate per scopi illeciti).
Come si legge in una nota della Gdf, le indagini, svolte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Milano, hanno consentito di ricostruire un complesso e capillare sistema distrattivo, nell’ambito di procedure concorsuali, realizzato da un imprenditore ligure residente in Svizzera, già Presidente del C.d.A. di un noto gruppo societario, di rilevanza nazionale, operante nel settore dei servizi di pubblica utilità di raccolta e gestione dei rifiuti.
In particolare, la capogruppo è una società per azioni quotata alla Borsa di Milano – segmento “FTSE Italia Small Cap” – mercato regolamentato appartenente al MTA di Borsa Italiana – ed è a sua volta controllata da una holding di diritto elvetico.
Gli indagati, consapevoli dello stato di forte tensione finanziaria e di conclamato dissesto economico in cui versavano tutte le società del Gruppo, che presentava nel 2021 un indebitamento complessivo pari ad oltre 400 milioni di euro – di cui circa 200 nei confronti dell’Erario – avrebbero infatti effettuato, nel tempo, reiterate operazioni distrattive.
“Nello specifico, è emerso il “drenaggio” di ingenti somme di denaro dalle casse del Gruppo societario – ammesso nel marzo del 2021 alla procedura di Amministrazione Straordinaria – in relazione: – al pagamento di supposti crediti, attraverso l’ideazione di complesse operazioni di cessione degli stessi, che hanno visto l’interposizione di una società cipriota allo scopo di consentire la “canalizzazione” di consistenti somme di denaro su conti svizzeri riconducibili al “dominus” del Gruppo; – alla simulata cessione di un immobile da parte di una società ligure, riconducibile sempre a quest’ultimo, nell’ambito della quale è stato rilevato il pagamento di una caparra, pari alla quasi totalità del prezzo di vendita, senza che sia mai stato stipulato il contratto definitivo”.
L’azione di servizio, svolta in stretta sinergia con l’Autorità Giudiziaria, testimonia l’impegno quotidianamente profuso dal Corpo, quale presidio della sicurezza economico-finanziaria del Paese, ai fini dell’individuazione e del contrasto ai reati fallimentari e di “market abuse”, a tutela del corretto funzionamento dei mercati e degli imprenditori onesti, che possono essere particolarmente danneggiati da forme di concorrenza sleale o vere e proprie condotte illecite a danno dell’integrità dei mercati finanziari.
Il procedimento penale in corso verte ancora nella fase delle indagini preliminari.