Alfie non c’è più. Il cuore del piccolo bambino inglese che i genitori volevano tentare di curare in Italia, si è fermato nei giorni scorsi, arrendendosi al suo male e anche alle discussioni che si sono sollevate sul suo caso, tra scelte di coscienza e scelte politiche, ma soprattutto battaglie a colpi di amore e speranza su cui cala (forse) il silenzio.
Una considerazione, che Settenews.it pubblica per l’occasione, arriva dal consigliere comunale di Legnano Federica Farina, che scrive: “In questi giorni abbiamo assistito all’ennesimo atto di forza della giustizia inglese nei confronti di un bambino innocente. In una nazione dove da poco abbiamo approvato il testamento biologico penso che il diritto alla vita vada difeso sempre. Il piccolo Alfie ha dimostrato di poter respirare da solo per 11 ore, ha dimostrato la forza e la tenacia di un malato grave di rimanere aggrappato alla vita. Sono orgogliosa di essere italiana e del gesto di amore dimostrato nel concedere ad Alfie la nostra cittadinanza per aiutare il piccolo e i genitori a sopravvivere, nella strenua ricerca di dare speranza alla sua vita. La vita deve essere rispettata, il diritto alla vita come il diritto alla morte sono temi che non possono essere strumentalizzati, sono luoghi dove la scienza, l’etica e la fede si incrociano e pertanto di fronte ad essi ci si dovrebbe approcciare con l’umiltà e la saggezza necessaria per valutare ogni singolo caso.
La giustizia ha perso un’occasione per dimostrare il valore della vita e della speranza. Oggi noi abbiamo perso un piccolo italiano”.