Non c’è verso. Non ci sono buoni propositi che tengano. Non ci sono promesse di telecamere di sorveglianza che si mantengano, mentre il Parco del Roccolo, nell’Alto Milanese, su cui si affacciano diversi Comuni, invece di essere super protetto dagli stessi enti locali afferenti, è terra di nessuno.
Anzi, è terra facile per chi continua da decenni a farne uso per scaricarvi scarti ed immondizia di ogni genere, nel più completo disprezzo per l’ambiente e il territorio. E per chi frequenta la nota riserva verde, parco agricolo con ampi campi e zone boschive, per compiervi passeggiate e camminate naturalistiche, lo scenario che si presenta ogni volta è sempre lo stesso: quello di una discarica a cielo aperto.
Chi ha avuto il tempo, questa volta, di impilare con ordine delle gomme per automobili, per lasciarle nel parco a degradarsi? Il danno e la beffa, di chi indisturbato ha fatto il suo comodo.
Le fotografie all’interno del Roccolo offrono scenari che sempre più spesso contrappongono bellezza e degrado. E in tanti temono che l’incuria e lo sporco abbiano il sopravvento sulle immagini più belle del PLIS, il Parco locale di “interesse” sovracomunale: ma le sue sorti interessano davvero a qualcuno?