Durante il periodo compreso tra l’1 ed il 15 febbraio 2016 si sono verificati, nella provincia di Varese, ben 265 incendi di camini e/o canne fumarie; in circa 170 casi, l’incendio si e’ propagato al tetto attraversato, producendo danni notevoli ed esponendo abitanti e soccorritori ad enormi rischi.
L’evento piu’ grave si e’ registrato a Luino, la notte del 3 febbraio (leggi l’articolo relativo) e per la concomitante azione di un forte vento che ha alimentato e diffuso le fiamme interessando piu’ fabbricati, diversi nuclei familiari hanno dovuto lasciare le proprie abitazioni.
Il dato desta preoccupazione, specie se si considera che nel 2015 gli incendi di camino sono stati 184 e nel 2014 266, tradottisi in 112 e 178 incendi di tetto rispettivamente.
Si pone, pertanto, la necessita’ di contrastare il fenomeno anche perche’ l’impiego di sistemi di riscaldamento a combustibile solido quali camini, termocamini e stufe a pellet e’ favorito dalla facilita’ con cui li si puo’ realizzare, dalla disponibilita’ di combustibile che proviene anche dalle catene di riciclaggio e per l’ottimo rendimento raggiunto dagli apparecchi di riscaldamento. Tali impianti, inoltre, hanno una potenzialita’ termica inferiore a 116 KW, per cui non sono ricompresi tra le attivita’ subordinate ai controlli dei Vigili del Fuoco.
Cio’ premesso, alleghiamo una gallery con l’informativa dove sono descritte le cause del fenomeno ed indicate le misure che i conduttori di tali impianti sono tenuti a porre in essere per la costruzione e per l’esercizio.