martedì, 22 Aprile 2025
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Polo ambientale Baraggia: a Cerro Maggiore si torna a parlarne in commissione consiliare

(Foto da web)

E’ stata convocata nelle scorse ore a Cerro Maggiore una nuova commissione, per fare il punto della situazione, come si suol dire, a proposto dell’iter amministrativo del progetto di recupero dell’area Baraggia. La seduta fa seguito a quella di fine 2024.

“L’iter del progetto di recupero ambientale dell’area Baraggia merita la concretezza, trasparenza e la condivisione di intenti, per questo, abbiamo convocato una nuova commissione consiliare per aggiornamenti sulle procedura e soprattutto per ascoltare le proposte del Comitato “No discarica”.
La commissione sarà uno strumento ordinato di ascolto per approfondire e chiarire, svolta in diretta streaming e registrata, perchè è assolutamente necessario che tutto il percorso sia pubblico e rimanga agli atti, per dare la massima informativa a tutti i cittadini, anche comodamente da casa, utilizzando tutte le tecnologie che permettono di diffondere capillarmente le notizie”, come spiegato in una nota.

“Vogliamo, se possibile e auspicabile, continuare il percorso pubblico e condiviso iniziato qualche anno fa con le battaglie giudiziarie del 2019, 2020, 2021, che ci hanno visti vincitori, proseguito nella campagna elettorale del 2023 con la predisposizione e diffusione del protocollo di intesa, e la presentazione della bozza di convenzione nella commissione del 2024”, commenta l’assessore all’Ambiente Alessandro Provini.

Tutti i documenti sono e saranno pubblicati sul sito del Comune, a disposizione di tutti.

“Come Amministrazione non rigettiamo proposte emendative, seppur fondate sulla concretezza amministrativa che si deve a questa vicenda, infatti non vogliano che ci siano falle e/o cavilli che in futuro possano far ripiombare la nostra comunità nella paura di una vera discarica, come successo con il precedente progetto, con la proposta di aprire una discarica di amianto.
È questo il momento per chiudere definitivamente una brutta pagina di storia che ha visto, negli anni ’90, con l’emergenza di Milano, pagare a caro prezzo il nostro territorio e le comunità di Cerro, Cantalupo e Rescaldina”.

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