Mentre il giovane apprendista operaio di 21 anni sta ancora lottando tra la vita e la morte all’ospedale Niguarda di Milano, dopo essere precipitato ieri, mercoledì 12 aprile, da un cestello aereo insieme ai due colleghi, morti sul colpo, mentre stavano potando un pioppio in un golf club di Noverasco di Opera, nel Milanese, i sindacati riflettono sulla tragedia e su come sia necessario intervenire per dire basta alle morti bianche.
L’infortunio che ha raggelato il mondo del lavoro alla ripresa delle attività dopo le feste di Pasqua, sta facendo discutere ponendo la questione sull’importanza di rivedere le pensioni soprattutto quando i lavoratori sono impegnati in ruoli ad alto rischio, come mansioni svolte in altezza. I due operai morti sul colpo avevano 51 e 69 anni. “Abbiamo più nonni sui ponteggi che nei giardini pubblici. Questo sistema non funziona”, è stato uno dei commenti di Enrico Vizza, segretario generale della UIL di Milano e Lombardia, riportato dalle cronache.
L’attenzione è posta oggi alla realtà di chi lavora ancora, nonostante un’età pensionabile, per buchi contributivi, figli disoccupati da mantenere, accettando spesso anche lavori in nero o di natura rischiosa.
Sull’incidente di Noverasco è stato aperto un fascicolo per omicidio colposo e la Procura di Milano sta acquisendo tutta la documentazione relativa ai contratti di lavoro dei tre operai coinvolti, nonché quella sulla manutenzione della gru e del cestello precipitato, come sembra, per la rottura del braccio meccanico.