giovedì, 19 Giugno 2025
giovedì, 19 Giugno 2025

PERSONAGGI – Intervista all’attore Alessandro Betti

alessandro-betti1Settenews intervista Alessandro Betti, classe 1966, poliedrico attore di numerosi programmi come ‘Buona la Prima’, ‘Belli dentro’, ‘Zelig’ , ‘Piloti’ e con un’esperienza teatrale alle spalle di svariati anni.

1. Come hai cominciato questo mestiere e quando hai capito che volevi fare l’attore?
– Ho cominciato a 16 anni con una piccola compagnia di amici e, prendendo in affitto una sala parrocchiale della zona, scrivevamo spettacoli e ci esibivamo davanti ad un pubblico costante di 200/250 persone: devo dire che è stata una palestra incredibile. Non sapevo se ce l’avrei fatta, ma sapevo che avrei voluto fare questo mestiere da sempre, fin da bambino.

2. Cosa ti piacerebbe fare a questo punto della tua carriera? Diciamo il tuo sogno nel cassetto…
– Ispirandomi alla figura dei comedian americani, mi piacerebbe fare un film, una commedia sofisticata, nella tradizione di quelle che oggi i francesi sanno fare molto bene, che poco hanno a che vedere con i nostri “film dei comici”. Il sogno nel cassetto sarebbe fare il film dalla sceneggiatura che sto scrivendo: una commedia sul ritorno, in terra, a distanza di 2000 anni , di Gesù Cristo. Un suo viaggio tra tentazioni umane molto divertenti e riflessioni amaramente profonde sullo stato di degenero della razza umana.

3. Cosa diresti ad un giovane che vuole fare questo lavoro e, soprattutto, glielo consiglieresti ?
– Si, certamente, glielo consiglierei. Gli consiglierei però di studiare, di essere preparato, per due motivi: il primo perché questo è un mestiere privilegiato e va ripagato con coerenza e rispetto per il lavoro stesso. Il secondo perché seguire e volere il successo facile non farà mai di te un attore bravo, dato che il bello di un viaggio non è solo la meta, anzi…ma è il viaggio stesso.

4. Teatro o cinema ? Perche’?
– Nessuna preferenza, esistono solo attori bravi e lavori belli, che siano essi fatti al cinema o a teatro. La diversità sta nella distanza dal pubblico nel momento del racconto. Nel teatro, il tutto succede lì…in quel momento, ogni sera e solo per chi c’è. Nel cinema la lavorazione è lunga, senza una riscontro immediato e si naviga al buio, nella speranza che una volta vista la luce, corrisponda all’idea che l’ha generato. Due emozioni bellissime e forti, due difficoltà diverse.

Annalisa Calanducci

Condividi:

Facebook
Twitter
LinkedIn
Email
WhatsApp
Telegram

ULTIME NEWS

LE PIÙ LETTE

Close Popup

Questo sito utilizza cookie per gestire la navigazione, la personalizzazione di contenuti, per analizzare il traffico. Con la chiusura del banner acconsenti all’utilizzo dei soli cookie tecnici. La scelta può essere modificata in qualsiasi momento.

Close Popup
Privacy Settings saved!
Impostazioni

Quando visiti un sito Web è possibile che vengano archiviate o recuperate informazioni e salvate nella cache del tuo Browser, principalmente sotto forma di cookies. Controlla qui i tuoi servizi di cookie.

Questi strumenti di tracciamento sono strettamente necessari per garantire il funzionamento e la fornitura del servizio che ci hai richiesto e, pertanto, non richiedono il tuo consenso.

Cookie tecnici
Questi cookie sono impostati dal servizio recaptcha di Google per identificare i bot per proteggere il sito Web da attacchi di spam dannosi e per testare se il browser è in grado di ricevere cookies.
  • wordpress_test_cookie
  • wp_lang

Accettazione/Rifiuto Gdpr
Questi cookie memorizzano le scelte e le impostazioni decise dal visitatore in conformità al GDPR.
  • wordpress_gdpr_cookies_declined
  • wordpress_gdpr_cookies_allowed
  • wordpress_gdpr_allowed_services

Rifiuta tutti i Servizi
Accetta tutti i Servizi
Open Privacy settings