Novità sul fronte del calcolo delle pensioni: entro la fine dell’anno saranno comunicati dal Governo i provvedimenti di adeguamento alle aspettative di vita, quindi i nuovi coefficienti utili per calcolare i trattamenti pensionistici dal 2019.
Come riportato da pmi.it, Piccola e Media impresa, il coefficiente di trasformazione del montante contributivo della pensione scenderà di una percentuale fra l’1 e il 2,5%. “Il calcolo riguarda solo la parte contributiva della pensione, quindi penalizza maggiormente coloro che hanno l’assegno completamente calcolato con il metodo contributivo. I lavoratori che avevano già diciotto anni di contributi alla fine del 1995, hanno la pensione calcolata con il retributivo fino alla fine del 2012, e soltanto per la parte maturata successivamente al primo gennaio 2012 il calcolo contributivo (sul quale incide quindi il coefficiente di trasformazione)”.
Il meccanismo prevede che il coefficiente salga con l’allungarsi della permanenza al lavoro, quindi favorisce chi va in pensione più tardi. Di fatto, quindi, per contro bilanciare l’impatto della revisione sull’assegno previdenziale, conviene restare per più tempo al lavoro.