Il quadro è pressoché lo stesso in tutta Italia, in queste settimane caratterizzate dal picco di contagi Covid-19: le strutture sanitarie traboccano di malati, soprattutto non vaccinati, che stanno occupando via via i posti letto riservati ad altre patologie, mettendo a rischio terapie ed interventi anche oncologici.
E i malati di tumore, in particolare, in queste ore, stanno facendo sentire la propria voce, chiedendo di non essere dimenticati. Le liste di attesa si allungano, anche nel caso di interventi che dovrebbero essere effettuati nel giro di poche settimane dalla diagnosi del male, perché del tutto “salvavita”, come l’asportazione dei tumori alla mammella, al colon, allo stomaco. Migliaia di pazienti attendono di essere chiamati, con tutta l’ansia del caso, mentre medici ed infermieri sono dirottati nei reparti Covid.
Ed in campo, per sollecitare una diversa organizzazione degli ospedali, è scesa anche la Federazione degli oncologi, cardiologi ed ematologi, preoccupati per gli stop alla chirurgia programmata, dovuta all’aumento della pressione sui nosocomi dei casi Covid.