lunedì, 11 Dicembre 2023

Operazione Primos: sgominata un’organizzazione dedita all’adescamento di minori. Arrestati due soggetti per pedopornografia

(Foto da web - Ottopagine.it)

Grazie ad una complessa e articolata attività di polizia giudiziaria, durata quasi un anno e conclusasi a fine settembre, gli investigatori della Polizia Postale di Milano e della Sezione Operativa della Compagnia Carabinieri di San Donato Milanese sono riusciti a disarticolare un vero e proprio sistema criminale finalizzato all’adescamento di minori, volto sia alla produzione di materiale pedopornografico, sia a costringere (o convincere) i minori ad atti sessuali con due adulti.

Come spiegato in una nota, l’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano, è partita dalla denuncia sporta presso la Stazione Carabinieri di Peschiera Borromeo da una coppia di genitori preoccupati per gli improvvisi cambiamenti nelle abitudini e nei comportamenti del proprio figlio, adolescente. I militari hanno subito allertato l’Autorità Giudiziaria, intuendo che il ragazzo poteva essere vittima di un adescamento su internet.

Così sono stati arrestati due uomini, un 27enne dell’Equador, rider e animatore in un oratorio monzese (persona già gravata da pregiudizi di polizia per reati della stessa natura) e, in un secondo momento, un 39enne, incensurato, impiegato in una ditta di autotrasporti milanese. Entrambi sono stati colti in possesso di un’ingente quantità di materiale pedopornografico, che in parte si scambiavano e cedevano ad altri.

I successivi sviluppi investigativi hanno inoltre consentito di scoprire una vera e propria rete di abusi ai danni di numerosi minorenni di età compresa tra 8 e 17 anni. In svariati episodi gli arrestati avevano adescato i minorenni facendogli credere di parlare con dei loro coetanei, inducendoli ad inviare materiale pornografico auto prodotto. Tale era il livello di perfezionamento delle tecniche adottate che gli arrestati sono riusciti anche ad incontrare di persona tre delle giovani vittime, con le quali, approfittando della loro ingenuità, hanno consumato rapporti sessuali. Le indagini hanno permesso di identificare dieci vittime tra le province di Monza Brianza, Milano e Treviso.

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