“L’emendamento al decreto finalizzato al taglio delle liste di attesa, in cui su base volontaria si vuole dare la possibilità a tutti gli operatori sanitari di rimanere in servizio fino a 70 anni e ai medici fino a 72, è un mero provvedimento tampone”, dichiara in una nota il segretario nazionale UGL Salute, Gianluca Giuliano. E ancora: “Secondo la Corte dei Conti in Italia mancano 65mila infermieri e la presentazione di un provvedimento del genere non può che mostrare, ancora una volta, quanto sia grave la situazione di carenza strutturale degli organici nei nostri nosocomi”.
Secondo il sindacalista, intervenutoi recentemente sulla questione, allungare l’età di servizio dei professionisti sanitari o cercare di reclutarne costantemente all’estero in India o in America Latina non sono soluzioni che guardano al futuro. Mentre l’unica via d’uscita è programmare, per far sì che il Sistema Sanitario Nazionale torni ad essere attrattivo.
“Infine, bisogna tenere in considerazione che le pessime condizioni in cui operano i lavoratori della sanità, con altissimi livelli di usura e di stress psicofisico, non incentivano di sicuro richieste volontarie di allungamento della permanenza in servizio, con il rischio concreto di rendere l’emendamento un vero e proprio flop”.