Dopo lo sciopero di ieri del trasporto pubblico, oggi martedì 10 ottobre è la giornata dello sciopero nazionale di 24 ore dei tassisti, proclamato dai sindacati USB, Orsa e Fast Confsal. La protesta è diretta al nuovo Dl Asset, approvato dal governo la scorsa settimana, che prevede la possibilità per i Comuni di aumentare fino al 20% le licenze dei taxi, dopo che le auto bianche risulterebbero insufficienti per coprire efficacemente il servizio, soprattutto nelle grandi città, quelle con un aeroporto.
Per come la vedono i tassisti, il decreto è inopportuno, poiché da quattro anni e mezzo c’è una legge in attesa di essere attuata, vale a dire i decreti attuativi del 2019, per il riordino del settore.
Secondo i tassisti poi, il Ministero dei Trasporti non conosce esattamente la situazione, non possiede dati reali ed aggiornati, quelli che aiuterebbero a comprendere meglio le difficoltà che incontra la categoria ogni giorno, intesa come servizio pubblico, dovendosi muovere in città sempre più caotiche, spesso male organizzate dal punto di vista viabilistico, che penalizzano le corse e la possibilità di soddisfare appieno le chiamate dei clienti.
Lo sciopero vuole porre l’attenzione sul decreto cui potrebbero partecipare anche delle società e dei privati, a vantaggio delle multinazionali.