Prende forma il progetto di rigenerazione urbana che coinvolge la città di Luino con particolare riferimento all’area dell’ex carcere. Nell’ambito di un programma più ampio, che si propone il recupero di aree e immobili dismessi attraverso interventi circoscritti a micro-quadranti territoriali (definiti come “rigenerazione microlocale”) e su aree più ampie (areali), il progetto che riguarda la struttura di via Don Folli si pone come esempio concreto di collaborazione tra istituzioni e il mondo accademico, grazie al coinvolgimento degli studenti del corso di composizione guidato dalla docente Katia Accossato presso il polo territoriale di Lecco del Politecnico di Milano.
Come si legge in una nota, l’intervento va oltre il semplice recupero prevedendo la trasformazione dell’area in un ambito dedicato all’housing destinato a rispondere alle esigenze della cittadinanza. Questo intervento rappresenta una risposta concreta alla domanda di spazi abitativi destinati alle fasce fragili di popolazione.
“Il laboratorio da diversi anni si occupa dei collegamenti con la mobilità lenta. Quest’anno svilupperemo cinque nuove ‘approdi’, l’obiettivo è quello di individuare una costellazione di luoghi all’interno del territorio della Regio Insubrica che possano diventare punti di riconnessione paesaggistica riattivando positivi legami transfrontalieri, sia nell’ottica di una nuova strategia di turismo sostenibile sia in quella di rigenerazione di aree in difficoltà”, spiega l’arch. Accossato, esperto di riqualificazione di aree dismesse in ambiti con forte valenza ambientale e paesaggistica.
Il progetto di riqualificazione vede il contributo diretto degli studenti, che, con spirito fattivo e visione creativa, si accingono ad elaborare le prime soluzioni progettuali. L’università si conferma un partner strategico nel fornire idee innovative per la trasformazione urbana, e la sua partecipazione assicura che il progetto risponda alle esigenze reali del territorio, promuovendo al contempo nuove modalità di abitare e vivere gli spazi pubblici.
Questo intervento rappresenta un passo importante verso una città più inclusiva e sostenibile, capace di coniugare innovazione, necessità sociali e rispetto per il territorio. La riqualificazione dell’ex carcere, potrebbe diventare un modello di riferimento per futuri interventi di rigenerazione urbana.
Commenta Francesca Porfiri, assessore ai lavori pubblici di Luino: “Siamo entusiasti di vedere prendere forma un progetto tanto ambizioso e strategico per la nostra città come la rigenerazione dell’area. Questo dimostra concretamente come sia possibile riqualificare aree dismesse attraverso un approccio innovativo e partecipato, con règia intervento anche della pubblica amministrazione, valorizzando le risorse locali e collaborando con eccellenze come il Politecnico di Milano”.
“È un passo significativo per la valorizzazione della città. Questa iniziativa mira a trasformare l’edificio in uno spazio multifunzionale. Il progetto si inserisce in un contesto più ampio di rigenerazione volto a recuperare le aree dismesse attraverso una strategia condivisa a vantaggio della comunità. Una trasformazione dalle grandi potenzialità che punta al recupero senza consumo di suolo ma non solo, una azione fatta con energie ed idee nuove arrivate dal mondo universitario e dalle nuove generazioni”, ha detto Enrico Bianchi, sindaco di Luino.