Sta accadendo da ieri, domenica 6 novembre, al porto di Catania: due navi ONG con a bordo dei migranti, recuperati al largo della Sicilia, hanno potuto sbarcare soltanto parte delle persone salvate in mare, in cerca di asilo, dovendo osservare le nuove direttive del nuovo Governo, vale a dire il cosiddetto “sbarco selettivo”, l’autorizzazione a scendere a terra concessa soltanto ai bambini, alle donne e alle persone fragili.
Così in giornata sono scese dalla nave Geo Barents 357 persone, mentre 215 sono rimaste a bordo, e dalla Humanity 1 sono sbarcate sabato 144 persone, lasciate a bordo 35. Il capitano di questa nave ha dichiarato di non essere intenzionato a salpare finchè tutto il suo carico umano non sarà sceso a terra, persone che stanno vivendo ore di grande incertezza.
La nuova circolare interministeriale conferma la nuova linea di Governo in fatto di sbarchi, che prevede anche il divieto alle navi non governative di sostare in acque italiane, dopo aver fatto sbarcare i loro passeggeri, quelli autorizzati a toccare terra.
Nel particolare clima di tensione, in molti stanno accusando la pratica dello “sbarco selettivo” quale azione non democratica ed inumana. Anche il Papa nella giornata di ieri, di ritorno dal suo viaggio nel Bahrein, ha dichiarato: “La vita deve essere salvata. E l’Italia non può fare nulla senza l’Europa”, richiamando alla responsabilità verso gli sbarchi dei migranti anche gli altri Stati membri.