Si è costituito nelle scorse settimane a Legnano un Comitato di cittadini per ricordare, a quarant’anni dalla sua morte, la figura di Enrico Berlinguer. E tra diverse proposte, è stato scelto di realizzare con l’Amministrazione comunale una mostra e dei convegni che si svolgeranno tra il 20 e il 23 febbraio al Castello Visconteo di Legnano.
Più precisamente, obiettivo della mostra è contribuire a ravvivare il lascito politico di Enrico Berlinguer ripercorrendone la biografia attraverso materiali originali audiovisivi, sonori, fotografici e documenti d’archivio.
Il percorso espositivo si articola in cinque principali sezioni tematiche: “Gli affetti”, “Il dirigente”, “Nella crisi italiana”, “La dimensione globale”, “Attualità e futuro”.
Ulteriori tre sezioni tematiche approfondiscono elementi fondamentali del contesto storico politico degli anni in cui Berlinguer è stato alla guida del PCI.
Nel 40° anniversario della scomparsa di una delle figure politiche più significative del panorama politico italiano del Dopoguerra, il Comitato intende ricordarne la figura attraverso iniziative divulgative e di confronto con la cittadinanza e soprattutto tra le giovani generazioni.
Come si legge in una nota, Enrico Berlinguer è stato oltre che il segretario del PCI negli anni dal 1972 al 1984 anche quel leader politico che considerava la politica come una “missione” al servizio della collettività. Egli ha rappresentato la dimensione politica più alta che portò milioni di cittadini a partecipare alla vita politica del Paese, e soprattutto ad entusiasmare tantissimi giovani che si sono riconosciuti nei valori della difesa delle masse lavoratrici e dei ceti meno abbienti, nella difesa delle conquiste democratiche che negli anni ’70 erano costantemente minate dalla strategia della tensione di marca fascista e dalle trame delle Brigate rosse, nell’idea della pace tra i popoli e nella coesistenza pacifica, nelle lotta agli squilibri tra Nord e Sud del mondo, in una più equa distribuzione delle ricchezze prodotte sul pianeta e nella salvaguardia dell’ambiente, nella difesa dell’emancipazione delle grandi masse femminili.
“Berlinguer aveva ben chiaro che ogni avanzamento nella società doveva vedere la partecipazione delle grandi masse lavoratrici, attraverso l’unità di quelle forze che avevano conquistato la democrazia durante la lotta di liberazione dal nazifascismo e scritto assieme la Costituzione repubblicana. In un mondo diviso in blocchi solo una grande unità delle maggiori forze politiche del nostro Paese, poteva creare le condizioni per un reale processo di rinnovamento e di progresso del Paese. Fu questo il senso della proposta di compromesso storico tra le forze politiche di ispirazione comunista, socialista, cattolica. Così come fu fondamentale nella vita politica italiana aver sollevato in tempi non sospetti la “questione morale” come idea della politica intesa non come strumento per fini personali, ma come impegno civile, culturale ed etico, a sostegno della giustizia sociale, della solidarietà, della partecipazione, della democrazia e della pace”.
La mostra, concessa dal PD di Monza, si potrà visitare il 20, 21, 22 e 23 febbraio dalle 10.30 alle 12.30, e dalle 15.30 alle 19.30. L’inaugurazione si svolgerà il 20 febbraio alle 18 con un convegno a cui partecipano: Giorgio Vecchio, Barbara Pollastrini, Gianni Cuperlo.
Sabato alle 15 convegno “Berlinguer e Moro: come è stata difesa la democrazia” con: Gianni Geroldi, Franco Monaco, Giudo Formigoni, Marco Fumagalli.