Il progetto presentato nei giorni scorsi da parte dell’Amministrazione comunale di Legnano, per la realizzazione di un Museo per i bambini, interamente dedicato al tema dell’acqua, è oggetto in queste ore di alcune riflessioni che ne mettono in risalto alcune “stonature”, per così dire. In particolare, è Franco Brumana, consigliere comunale all’opposizione (Movimento dei Cittadini), che interviene sulla questione, analizzando come tale progetto comporti soprattutto un’enormità di spesa, 5 milioni di euro, a fronte di uno scopo finale incerto, che potrebbe riservare anche parecchie delusioni.
“Per meglio comprendere l’enormità della somma destinata, si può pensare che sarebbe occorsa una spesa minore per comprare i palazzi con tutti gli uffici della F. Tosi , venduti per circa 2 milioni, oltre alla meravigliosa e in buono stato villa Dell’Acqua – Bombelli con il suo parco, che ha una grande importanza architettonica, storica e identitaria della nostra città, essendo stata la residenza dei fratelli dell’Acqua fronteggiante il loro cotonificio. A un prezzo molto inferiore è stata poi venduta l’intera ex Manifattura”, scrive Brumana.
Il progetto del museo, secondo Brumana, è quello di “una sorta di aquafan con pretese didattiche, composto da un bar “per famiglie”, uno spazio dedicato ai bambini fino a tre anni , una sala definita “trame” dedicata alla narrazione , un ambiente per il gioco delle bolle, un “tube lab” per i tubi dell’acqua, una vasca di raccolta dell’acqua piovana, da rilasciare “in modo calmierato”, alcune installazioni dedicate al vapore acqueo, un book shop e una biglietteria per l’accesso a pagamento. Il museo sarà gestito, con la spesa annua prevista in 50 mila euro, quasi sicuramente da un’associazione che sarà ritenuta meritevole
Il fatto che gran parte della spesa sarà finanziato con fondi del PNRR e del ministero è irrilevante perché si tratterà comunque di fondi pubblici, che avrebbero potuto essere meglio impiegati per altri interventi di cui Legnano ha molto più bisogno”, si legge in una nota diffusa da Brumana.
Al denaro speso per un’opera considerata inutile, il consigliere associa anche un’altra considerazione, invitando i cittadini a riflettervi, dal sapore di una beffa: “I bambini legnanesi in attesa di diventare scienziati, tecnici ed economisti grazie alle esperienze sull’acqua offerte dal loro museo, questa estate troveranno chiusa la piscina e non avranno contatti con l’acqua per mancanza di fondi comunali”.