Tragedia sul lavoro ieri, martedì 11 luglio, a Lodi dove un operaio di 44 anni è deceduto stroncato dal gran caldo mentre stava lavorando. L’uomo si trovava in via Secondo Cremonesi, intento alla sistemazione della segnaletica orizzontale, quando all’improvviso si è accasciato al suolo. In quel momento, come riportato da più fonti vicine all’accaduto, la temperatura era superiore ai 40 gradi, almeno come percezione.
L’operaio, di Cinisello Balsamo, nel Milanese, è stato subito soccorso dai colleghi che hanno chiamato il 118, ma all’arrivo dei sanitari le sue condizioni sono apparse molto critiche, ed è deceduto non appena arrivato all’ospedale.
Il fatto è stato rilevato dai sindacati, in particolare dalla CISL di Lodi e Pavia, i cui referenti si sono detti intenzionati a denunciare il fatto alle autorità competenti, affinchè verifichino se al momento del dramma l’operaio stesse lavorando nelle condizioni di sicurezza previste. Come sottileato dalla sigla sindacale, una circolare INPS dice chiaramente che al di sopra dei 35 gradi centigradi, in edilizia, può scattare la cassa integrazione. Il lavoro stesso eseguito sul cemento in questo periodo, e con le temperature estreme di questa settimana, avrebbe dovuto essere organizzato in orari diversi dal primo pomeriggio.
Dalla CISL l’intenzione di chiedere all’ATS competente e alla Prefettura di fare chiarezza sulla vicenda, e sul rispetto delle regole previste.