domenica, 20 Aprile 2025
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Maxi frode fiscale nel mercato degli immobili: sequestrati beni per 39 milioni di euro

(Immagine di repertorio)

La Guardia di Finanza di Milano ha eseguito nelle scorse ore un sequestro preventivo, relativo a beni immobili e conti bancari, riconducibili a due amministratori di fatto di un gruppo di imprese operanti nel settore della compravendita di immobili, nonché al loro consulente fiscale, per un ammontare di circa 39 milioni di euro.

Le operazioni sono ancora in corso in Italia, Austria e Croazia ed hanno richiesto l’ausilio delle forze di polizia dei due Paesi esteri, attivate e coordinate dall’Agenzia dell’Unione Europea per la Cooperazione Giudiziaria Penale (Eurojust).
In particolare, come si legge in una nota, i finanzieri della Compagnia di Rho, a seguito di alcune anomalie riscontrate nella documentazione acquisita durante alcuni controlli fiscali, avviati nei confronti di due società, con sede a Cornaredo e Settimo Milanese, hanno avviato una complessa attività di indagine che ha consentito di svelare l’esistenza di un’organizzazione composta da 75 società cartiere, il cui unico scopo era quello di creare crediti IVA fittizi attraverso l’emissione di fatture per operazioni inesistenti, per circa 690 milioni di euro.

Una frode alla quale partecipavano vari soggetti, ognuno con un ruolo ben definito: chi stanziava i fondi e chi partecipava alle aste, spesso deserte, per l’acquisto di compendi immobiliari, sia industriali che commerciali, di modico valore economico, sovente in stato di abbandono o con pesanti vincoli d’uso e che comunque necessitavano di radicali interventi di ristrutturazione. Tali immobili, una volta acquistati a prezzi bassissimi, nel giro di pochi mesi vedevano aumentare il proprio valore di mercato in modo esponenziale, grazie a innumerevoli passaggi di proprietà, asseverati da perizie di stima eseguite da professionisti abilitati compiacenti, che motivavano tale incremento di valore con irrealistici e falsi lavori da eseguire, come ad esempio la realizzazione di centri commerciali.

Denunciati gli amministratori, il consulente fiscale ed altri quattro soggetti, per il reato di associazione per delinquere finalizzata all’emissione di fatture per operazione inesistenti e indebita compensazione di crediti IVA inesistenti.

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