I primi commenti sono sereni: sembra proprio che stia filando tutto liscio, da questa mattina, nelle scuole superiori dove hanno avuto inizio gli esami di maturità.
Una maturità edizione 2020 che nessuno avrebbe mai immaginato, senza aver completato “in presenza” l’anno scolastico, sospeso a marzo per l’emergenza da Coronavirus. Eppure i diciottenni degli ultimi anni delle scuole superiori italiane si sono preparati e da oggi, mercoledì 17 giugno, stanno onorando il loro percorso di studi con questa conclusione in mascherina e guanti, gel a portata di mano, contingentati, distanti.
I primi maturandi si sono detti tranquilli per come è andata la prova, tutta orale, davanti a commissioni d’esame distanziate, alcune dietro pannelli di plexiglas.
Tutti concordi nel dire che sono mancati i compagni, il loro sostegno, il loro “tifo”. Una presenza mancata, del resto, anche nelle scorse settimane, quando per proseguire e concludere l’anno scolastico, è stato necessario utilizzare i collegamenti web.
Concordi i più anche nel dire che le tensioni e le paure sono state smorzate dalla disponibilità degli insegnanti, che stanno accogliendo i ragazzi tenendo conto della non facile situazione, tutt’altro che normale.
Previsti cinque colloqui al giorno. Ogni incontro con i docenti duracirca un’ora, iniziando dalla presentazione di un elaborato già consegnato via e-mail nei giorni scorsi, per procedere con l’analisi di un testo di letteratura italiana tra quelli studiati nel corso dell’anno, in sostituzione della prima prova scritta, una discussione multidisciplinare, una relazione sull’esperienza di alternanza scuola-lavoro, e alcune domande finali sulla Costituzione.