La produzione di vino quest’anno sarebbe ai minimi storici: lo denunciano gli esperti secondo una loro recente previsione. E le cause del calo della produzione sono da imputarsi ai cambiamenti climatici e alle malattie, come le muffe post pioggia, che hanno danneggiato le colture.
I problemi nel settore si stanno registrando in Italia come anche in Spagna e in Francia, tra i maggiori produttori del mondo: i vigneti dell’Europa occidentale sono stati colpiti nei mesi scorsi da nubifragi e grandinate che hanno innescato un insieme di conseguenze negative per la maturazione delle uve da vino.
L’industria del vino, se non può porre rimedio al clima, può prevedere soluzioni a lungo termine per salvaguardare le coltivazioni e la produzione, come suggeriscono gli osservatori esperti del settore.
Secondo una stima dell’OIV, quest’anno la produzione di vino dovrebbe aggirarsi tra i 247,1 e i 253,5 milioni di ettolitri (un ettolitro corrisponde a 133 bottiglie) con una stima media di 250,3 milioni di ettolitri. Numeri che si traducono nel terzo anno consecutivo di produzione sotto la media, vicini alla produzione del 2017, con 248 milioni di ettolitri: la più bassa degli ultimi sessant’anni.