L’esigenza di fare chiarezza è stata sollecitata, nelle scorse ore, da Regione Lombardia all’ISS, l’Istituto Superiore della Sanità, mentre anche tra i cittadini comincia a farsi sentire la necessità di affrontare la questione dei nuovi contagi, per altro sempre più in calo, i nuovi positivi e soprattutto i “debolmente positivi”: nuova recente categoria di soggetti trovati positivi al Coronavirus, in modo “debole”, senza possibilità di infettare gli altri.
Come è possibile? Chi sono i “debolmente positivi”? Secondo la giunta lombarda, almeno il 60% dei nuovi casi regionali di Covid-19 appartengono a questa categoria, la cui carica virale non è sufficiente per attaccare altri organismi.
Secondo uno studio condotto a Pavia, dallo staff scientifico di Fausto Baldanti, responsabile del Laboratorio Virologia Molecolare dell’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Irccs del Policlinico San Matteo, su 274 tamponi ‘Rna Covid’ con queste caratteristiche, soltanto otto, vale a dire il 2,9%, sono risultati in grado di crescere in coltura ed essere potenzialmente infettivi, come riferito dall’assessore al Welfare Giulio Gallera.
Ora Regione Lombardia ha chiesto all’ISS di fare chiarezza, confermando l’esistenza dei “debolmente positivi”, che fanno la differenza nel conteggio dei nuovi contagi, per la comunità regionale e nazionale.