La notizia sta facendo discutere in questi giorni banche e clienti: ha senso dismettere l’uso degli assegni, a favore di nuovi metodi di pagamento, soprattutto digitali, oggi largamente diffusi?
Secondo una verifica condotta da Bankitalia, nel 2022 i pagamenti con assegno sono stati inferiori all’1%, confermando l’uso di questo metodo sempre meno privilegiato. Nei giorni scorsi Intesa San Paolo ha dato l’annuncio della “rottamazione” degli assegni dal prossimo mese di maggio, lasciando comunque ai propri clienti la decisione finale.
Tuttavia, come spiegato da Il Sole 24Ore, “ci sono operazioni che non possono prescidendere ancora dall’assegno. Anche perchè è bene ricordare che gli assegni sono titoli esecutivi di pagamento e sono normati dal codice civile e dai contratti. Anzi, sono in alcuni casi alla base della conclusione dei contratti. Si pensi a quando si acquista un’abitazione. Il prezzo della casa si paga al momento del rogito, normalmente con assegni circolari non trasferibili intestati al venditore, da richiedere in banca con alcuni giorni di anticipo”.
La fine dell’epoca degli assegni potrebbe non essere così vicina.