Un Palio veramente anomalo quello che si e’ disputato domenica 29 maggio 2016, per gran parte bagnato da forti piogge che hanno costretto l’oganizzazione ad annullare la sfilata storica ed effettuare la Messa di benedizione del Carroccio all’interno della Basilica di San Magno e non sul sagrato, come da tradizione.
Diversi gli inconvenienti riscontrati in questa edizione, a partire dal segnale scarso che ha impedito di seguire costantemente da casa la diretta di Antenna 3: molti i legnanesi che si sono lamentati su Facebook per il servizio scadente reso dall’emittente, ma ricordiamo che il digitale terrestre, in caso di brutto tempo, incorre spesso in problemi analoghi, indipendentemente dal canale tv di sui si tratta.
Dopo il sorteggio da parte del sindaco Supremo Magistrato, poco prima delle 17.00, si compone la prima batteria con Sant’Ambrogio, San Bernardino, Legnarello, Sant’Erasmo; di conseguenza, la seconda vedra’ al canapo San Magno, La Flora, San Martino e San Domenico.
Irrinunciabile la carica della Compagnia della morte con Pasquale Beretta nei panni di Alberto da Giussano, che ha raccolto tutto l’entusiasmo dello Stadio Mari.
Ecco un breve video di Adriano Garbo, in cui Beretta si esibisce con il suo splendido cavallo sulle note dell’Inno di Mameli:
Alle 17.30 al canapo la prima batteria: cinque in totale le false partenze, con anche la caduta da cavallo del fantino di Sant’Ambrogio, Antonio Siri, che cade da Paw Patrol, fortunatamente senza riportare danni. San Bernardino con Carlo Sanna e il cavallo Gedeone, Legnarello con il fantino Giovanni Atzeni e il cavallo Bam Bam e Sant’Erasmo con il fantino Giuseppe Zedde e il cavallo Berlucchi, insieme al gia’ citato Siri, prendono la mossa corretta solo alle 18.09, dopo un richiamo ufficiale da parte del Mossiere Massimiliano Narduzzi.
Sant’Erasmo parte in testa, risultando irresistibile; al terzo giro, fuoriprogramma da brivido, con la caduta di Giovanni Atzeni di Legnarello, dopo che il suo cavallo ha preso in pieno la staccionata, spaccandola: per lui necessarie le cure mediche, per botte ed escoriazioni, ma niente di grave. Ordine d’arrivo con Sant’Erasmo, Sant’Ambrogio, il cavallo scosso di Legnarello e San Bernardino a chiudere.
Dopo il ripristino della staccionata da parte del personale specializzato, alle 18.30 e’ la volta della seconda batteria, composta da: San Magno con il fantino Jonathan Bartoletti e il cavallo Rosetta, La Flora con Elias Mannucci e Last Second, San Martino con Andrea Mari e il cavallo Totò, San Domenico con Dino Pes, in sella a Settimo Cielo.
Dopo una sola partenza falsa, si gareggia: passano in finale La Flora e San Martino.
La finale inizia dopo il sorteggio con l’ordine di schieramento al canapo cosi’ composto: La Flora, San Martino, Sant’Erasmo e Sant’Ambrogio.
Due le partenze false, con Sant’Erasmo e Sant’Ambrogio protagonisti in negativo.
La terza mossa viene data valida, nonostante il cavallo di Sant’Erasmo fosse posizionato parallelo al canapo, cosa che lascia i biancoazzurri al palo con l’impossibilita’ di recuperare. Sant’Ambrogio rimane in testa per quasi tutta la gara, ma San Martino, con Andrea Mari, si fa sotto e supera all’ultima curva aggiudicandosi il Palio.
Una vittoria che cancella l’amarezza della devastazione della chiesetta di contrada e che ha, quindi, un sapore ancora piu’ speciale per i contradaioli di San Martino, che hanno portato in trionfo la Croce di Ariberto da Intimiano sotto la pioggia, che confondeva le lacrime di gioia.
La vittoria precedente dei biancoblu risale al 2003.