lunedì, 17 Febbraio 2025
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LEGNANO – Il drappo rosso contro il femminicidio anche a Palazzo Malinverni

drappo rossoVe ne avevamo gia’ parlato in un nostro articolo del 2 giugno scorso (2 GIUGNO – Esponete fuori dalle finestre qualcosa di rosso contro la violenza sulle donne!)… Un drappo rosso per dire no al femminicidio e ad ogni forma di violenza sulle donne: una bandiera, una maglietta, un nastro… ciò che conta è dire al mondo che la morte di Sara, la 22enne romana a cui l’ex fidanzato ha dato fuoco dopo averla uccisa, e di tutte le altre, non ci lascia indifferenti. L’iniziativa è partita su WhatsApp e in poco tempo sui balconi, sulle finestre, sugli alberi di tutte le città italiane stanno apparendo abiti e foulard rossi. Fotografati e rilanciati su Twitter e Facebook, diventano un segno dell’orrore e della rabbia contro la violenza che ha colpito Sara, ma che continua a colpire decine di donne in tutta Italia ogni giorno: una vera e propria guerra.

L’Amministrazione comunale di Legnano ha accolto la proposta dell’Assessore alle Pari Opportunità, Chiara Bottalo, e della Commissione Femminile-Pari Opportunità di aderire all’iniziativa e un drappo rosso è stato esposto da una finestra di Palazzo Malinverni. I promotori invitano inoltre i legnanesi a fare altrettanto “gridando” così il proprio No alla violenza contro le donne.

Un dato significativo relativo a questo fenomeno nel nostro territorio arriva dal Centro Antiviolenza a cui fanno riferimento gli 11 Comuni del Piano di Zona del Legnanese. Il report delle attività svolte segnala che, nel corso del solo mese di aprile, 10 donne hanno bussato per chiedere aiuto, di queste 6 sono state prese in carico aggiungendosi alle altre già seguite. A maggio, se ne sono aggiunte altre 3. Complessivamente, sono 39 le donne oggi seguite dal centro Antiviolenza con un sostegno che comprende consulenza legale e colloqui psicologici, fino all’accoglienza nei casi più gravi. A conferma dell’attenzione che l’Amministrazione comunale rivolge a questo problema, si ricorda la decisione di trasferire, – potenziandone le attività –, il Centro Antiviolenza all’interno dell’immobile di via Pasubio sequestrato alla ‘ndrangheta.

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