Si è conclusa ieri sera, martedì 4 ottobre, la “maratona” del Consiglio comunale legnanese dedicata all’approvazione della variante di Piano di Governo del Territorio, illustrata mappe alla mano dall’assessore all’Urbanistica Antonio Ferrè.
Il Consiglio ne stava discutendo dalla scorsa settimana, più precisamente da martedì 27 settembre, con in programma anche una quarantina di odg, oltre ai più di centocinquanta emendamenti presentati da parte dei gruppi consiliari all’opposizione.
Sei serate di seduta pubblica per giungere alla votazione finale della variante, approvata con 14 voti a favore e 9 contrari. Accolti 9 emendamenti dei 167 presentati.
I rappresentanti della maggioranza hanno espresso la propria soddisfazione per il risultato raggiunto, sebbene ci siano volute sei serate di dibattito serrato che, come ha espresso l’assessore Ferrè, “ha rischiato di scivolare nell’ostruzionismo”.
Per altri componenti della coalizione alla guida della città, la variante non fa che rispettare il programma elettorale con una particolare attenzione al verde, al recupero dei cortili e alla riduzione delle volumetrie, nonché alle fasce più deboli in ambito residenziale.
Tra i commenti delle opposizioni: troppe sei giornate per una variante al Pgt, la delusione per la riduzione delle aree industriali con mancanza di veri propositi per la Tosi e la Manifattura, modifiche che frenano lo sviluppo della città, poche idee per il futuro.
Le minoranze nell’insieme hanno commentato i contenuti della variante in grado soltanto di riportare la città di Legnano indietro nel tempo, senza trovare spunti coraggiosi per contrastare il periodo di crisi.
Una variante definita persino “imbalsamata”, priva di spunti innovative ed alternativi.