Che uno stile di vita sostenibile sarà il leit motiv del futuro ormai è assodato e, in tempi difficili come quello attuale, l’attenzione al recupero, al riciclo e al contenimento dello spreco sono basilari.
Anche la moda sembra fare la sua parte: sono sempre di più i marchi di abbigliamento sostenibile, di cui influencer e vip si stanno innamorando portandoli all’attenzione del grande pubblico, e l’Italia partecipa anche a questa nuova frontiera del fashion.
Di questo nuovo ruolo della moda, che potrebbe segnare un cambiamento epocale, ne è fortemente convinta Federica Nardoni Spinetta, fondatrice e presidentessa della Camera della Moda Monegasca, ligure di nascita, milanese d’adozione (città dov’è nata la sua passione per la moda e ha avuto luogo la sua formazione), cittadina di Monaco dove ha creato l’azienda “Beach & Cashmere Monaco“, che ha deciso di impiegare le vele usate e danneggiate dello Yacht Club locale per realizzare tessuti d’alta moda.
La prima collezione “Save the Ocean” fu creata per sensibilizzare l’opinione pubblica sullo stato di inquinamento degli oceani, realizzando le creazioni con materiali recuperati dal mare, come le reti da pesca. Al successo di questa prima collezione ne sono seguite altre, sempre impegnate nella battaglia sociale a favore del Pianeta come “Save the Reef”, dedicata al salvataggio delle barriere coralline, “Save the Nature”, a favore della fauna del pianeta e “No Waste”, realizzata interamente con scarti di lavorazioni tessili.
La nuova collezione ispirata al mare si intitola “Under Full Sails” e nasce da una collaborazione con “Classe Smeralda 888” dello Yacht Club di Monaco, la barca di 3 metri condotta dal Principe Carlo di Borbone delle Due Sicilie, vincitrice di diversi campionati da cui sono stati ricavati i materiali.
L’azienda della Nardoni Spinetta, utilizzando vele che sarebbero state eliminate, ha realizzato capi di moda di elevata qualità e sostenibili, ognuno dei quali realizzato a mano e ispirato al mare anche nel nome come l’abito Mistral, la gonna Ponente, l’abito Tramontana, il top Libeccio e altri.
Tutti i tipi di vela sono stati sperimentati nella produzione, dalle vele colorate degli spinnaker alle vele tecniche, fino alle più comuni vele in teflon, stampate con grafiche o disegni.
Silvia Ramilli