lunedì, 19 Maggio 2025
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Le ultime volontà di Bernardo Caprotti

Le ultime volontà di Bernardo Caprotti sono quelle di garantire la continuità della sua Esselunga, per questo l’imprenditore ha lasciato il 25% del patrimonio disponibile alla moglie Giuliana Albera, consegnando così a lei e alla figlia Marina, il controllo dei supermercati.

La moglie avrà il 55% di Esselunga, e insieme al 15% della figlia metterà in minoranza i figli di primo letto Giuseppe e Violetta, così al 15% ciascuno. Stesso discorso per gli immobili della Villata, di cui la moglie avrà il 32,5%, che unito al 22,5% della figlia Marina significa comandare sul 55%, con Giuseppe e Violetta a dividersi il restante 45%

Alla storica segretaria Germana Chiodi va invece il 50% delle disponibilità liquide di Caprotti, mentre i cinque nipoti (i tre figli del primogenito Giuseppe più Andrea e Fabrizio, i due figli del fratello minore Claudio) si spartiranno l’altra metà. Solo la Chiodi, tra i 22 mila dipendenti di Esselunga, è nominata nel testamento, mentre neppure l’ad né la squadra che da anni è al vertice del gruppo sarebbero stati ricordati nelle ultime volontà del «dottore».

«In Esselunga non si muove foglia che Germana non voglia», si diceva nei corridoi della sede di Limito di Pioltello anni fa, quando la segretaria fu tra i beneficiari di alcune donazioni milionarie da parte di Caprotti, che l’aveva promossa dirigente.

Sempre ieri si è poi riunito il cda di Supermarkets Italiani, la holding che controlla le azioni del gruppo della distribuzione, per nominare presidente il notaio Piergaetano Marchetti, che di fatto eredita le deleghe

È stata scelta quindi una figura di garanzia, come lo è il presidente di Esselunga e legale della famiglia Vincenzo Mariconda, per gestire questa fase delicata di interregno. Supermarkets Italiani «in considerazione della scomparsa del dottor Caprotti » ha inoltre deliberato di «non dar corso, allo stato, a operazioni relative alla controllata Esselunga »: ossia all’esame delle offerte non vincolanti pervenute a fine agosto dai due importanti gruppi di private equity Blackstone e Cvc. All’epoca la stessa Supermarkets Italiani aveva incaricato la banca d’affari Citigroup di esaminare, vagliare e negoziare le offerte.

Spetterà infatti agli eredi fissare una linea e decidere sul futuro, anche se – stando ad alcune indiscrezioni – nel testamento Mr Esselunga avrebbe fatto anche qualche cenno a riguardo. «Faremo di tutto – ha commentato ieri Giuseppe Caprotti uscendo dallo studio del notaio Carlo Marchetti – per salvaguardare Esselunga ». Intanto gli avvocati di Giuseppe e Violetta, che per la successione avrebbe dato mandato allo studio Bonelli Erede Pappalardo, starebbero esaminando il documento per decidere che strategia legale seguire.

Ma date le disposizioni di Bernardo, la sensazione è che si sceglierà una soluzione di compromesso per trovare la quadra nella governance futura. Gli eredi dovranno fare pace per il bene dell’azienda, anche se nell’omelia del funerale di lunedì scorso proprio lo scambio del segno di pace era stato volutamente tolto dalla funzione, per non creare imbarazzi nelle prime panche della chiesa dove sedevano i due rami della dinasty lombarda.

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