Si è svolta ieri mattina, giovedì 17 settembre, a Palazzo Gilardoni di Busto Arsizio, la presentazione del video dal titolo “Le radici della grande Busto”. Presenti per l’occasione oltre al vicesindaco e assessore a Identità e Cultura, Manuela Maffioli, Antonio Tosi storico del dialetto e della città ed Elis Ferracini burattinaio.
Il video vuole illustrare la città attraverso modi di dire, proverbi, rielaborati dallo storico Tosi, con l’arte di Ferracini: si racconta l’avventura di un fattorino che perde la strada tra Milano e Varese e chiede cosa sia Busto. Riprese e montaggio sono stati realizzati da ex studenti dell’Istituto Cinematografico Michelangelo Antonioni e proposto da“TG dei Dialetti”.
“Guardando il video ad un primo impatto sembrerebbe una realizzazione “leggera” ma in realtà cela elementi importanti: l’importanza dell’identità che non significhi arretratezza ma bensì consapevolezza e quanto è importante sapere sempre chi siamo, sapere da dove veniamo, sapere quali sono i valori, i pensieri e le azioni che hanno concorso a quello che siamo oggi. A Busto l’identità è sentita in maniera importante e sono tante le Associazioni che si dedicano a questo e si impegnano ogni giorno alla sua “alimentazione”, alla sensibilizzazione delle nuove generazioni, per l’importanza del senso dell’identità per non perderla negli anni. Ringrazio Ferracini che ha voluto inserire Busto in questo percorso identitario che va oltre i confini regionali, ringrazio Antonio Tosi che si è prestato come testimonial di un messaggio estremamente serio e importante. Un video che evoca detti e modi di dire tipici della nostra città, sono un contenuto e veicolano il modo di pensare, lo specchio della nostra mentalità, lo specchio del pensiero bustocco. Spero che il video posso portare il volto primigenio di Busto oltre i confini della città, come identità singola ma anche come cittadini del mondo”, ha detto l’assessore Maffioli.
“Progetto partito dall’amico Bruno Ghislandi di Bergamo, tramite i Burattinai del territorio, e condiviso da Michele Pilla che conduce l’edizione dei dialetti al “TG in Dialetti”. Una “cartolina” sulla città fatta dai burattini, l’arte che pratico, è l’occasione giusta per mettere in campo tutte le parlate, le diversità e peculiarità che possono avere ogni territorio della nostra Italia. Con l’aiuto di Tosi abbiamo illustrato un momento di vita di un fattorino, perso tra le vie, in una sequenza di battute e di proverbi bustocchi a volte con espressioni dure alleggerite dai burattini con un’interpretazione scherzosa. Ringrazio l’Amministrazione Comunale in particolare il vicesindaco che ha reso possibile questo progetto e Antonio Tosi storico del dialetto, ai luoghi coinvolti come il Museo del Tessile”, ha spiegato Ferracini.
“Tempi duri per i dialetti con la globalizzazione una centrifuga che tutto amalgama, oggi al tavolo identità un assessore attento al territorio, Maffioli, che sa ascoltare e aiuta le associazioni. Perchè tenere vivi i proverbi, i detti bustocchi? a busto non esistono reperti archeologici l’unica cosa certa è il nostro dialetto la tradizione non consiste nel conservare le ceneri ma nel trasmettere la fiamma”, la conclusione di Antonio Tosi.
Il video si trova sul sito www.tgindialetti.com di “TG In Dialetti” il primo telegiornale che vuole portare la comunicazione del dialetto, per unire e non dividere, affinché ognuno possa mantenere la propria cultura, le proprie tradizioni.