“Un monito a non abbandonare l’interesse per l’arte e la cultura. Un inno alla socialità, sperando di poterla ritrovare presto. Un richiamo alla bellezza e alla mostra di scultura che ospiteremo dal 7 novembre a Palazzo Cicogna, nell’ambito del progetto “Uno spazio per l’arte””. Così il vice sindaco di Busto Arsizio e assessore a Identità e Cultura Manuela Maffioli definisce “Ombre“, la grande scultura di ferro (3 metri di altezza, 2n50 metri di profondità), che ha trovato sede temporanea in piazza Vittorio Emanuele II, realizzata dallo scultore varesotto Pietro Scampini, che accompagnerà la mostra “La voce del corpo” che vede protagonisti lo stesso Scampini e l’artista Paola Ravasio.
La mostra sarà allestita dal 7 novembre al 6 dicembre: nelle sale del palazzo saranno esposte opere scultoree di Paola Ravasio realizzate in gesso, resina, bronzo e da una serie di lavori grafici di Pietro Scampini.
“Il nostro impegno per dare sempre più un volto anche culturale alla piazza prosegue senza esitazioni, a maggior ragione dopo i tristi episodi di violenza dell’estate. Dopo aver reso visibile di notte l’istallazione di fiber art “Thumos” (a Palazzo Cicogna fino al 1 novembre), con questa opera d’arte intendiamo valorizzare la piazza e restituirle una bellezza anche ontologica in quanto agorà, luogo prezioso di incontro, confronto, comunità”, commenta l’assessore.
La grande scultura rappresenta le “Ombre”, esili figure che richiamano l’Africa e il camminare, una delle prime espressioni artistiche di Pietro Scampini, autore, tra l’altro, della statua di Melson Mandela che si trova a Milano davanti al consolato del Sud Africa, e della scultura dedicata ai mondiali di ciclismo di Varese che si trova ai Giardini Estensi.