Sono stati effettuati ieri, mercoledì 24 luglio, in diverse province italiane dei controlli da parte di INPS, Ispettorato del Lavoro e Carabinieri in più aziende agricole, per verificare la regolarità dei contratti che regolano la presenza dei lavoratoti nelle varie realtà, come previsto dal Ministero del Lavoro, contro il caporalato.
Il quadro che è emerso racconta, stando a fonti vicine alla vicenda, del 56,9%, delle più di cento aziende controllate, non del tutto a norma. Su 505 lavoratori controllati, il 46,7% è risultato irregolare (tra questi tre minorenni e 136 extra comunitari).
Le irregolarità, il lavoro nero e le condizioni di sfruttamento sono state rilevate, più precisamente, in Lombardia (in provincia di Mantova), in Emilia Romagna (in provincia di Modena), nel Lazio (in provincia di Latina), in Campania (in provincia di Caserta) e in Puglia (in provincia di Foggia).
Altre indagini, tuttavia, riportano che recentemente sarebbero aumentate le assunzioni a tempo indeterminato dei lavoratori del settore agricolo, in generale.