Un investimento di 80 milioni di euro per ridurre le perdite idriche in 133 Comuni del territorio milanese, sostituire 18 km di tubature, adottare tecnologie digitali all’avanguardia per il monitoraggio in tempo reale e per l’analisi predittiva dei guasti. Questo è l’ambizioso piano di Gruppo CAP, la green utility che gestisce il servizio idrico della Città metropolitana di Milano, per ridurre le perdite della rete che è entrato in questi giorni nella sua fase operativa, con otto cantieri già partiti e altri tre pronti ad iniziare i lavori.
Il progetto è finanziato con 42 milioni di euro del PNRR, che Gruppo CAP ha ottenuto insieme ad ATO Città metropolitana di Milano e che consentiranno di proseguire la strada della digitalizzazione della rete già avviata dall’utility lombarda nel corso degli ultimi anni. La roadmap, che guarda come tutti i progetti del PNRR al 2026, prevede la realizzazione di decine gli interventi finalizzati alla riduzione delle perdite, che consentiranno di risparmiare 13,5 milioni di metri cubi di acqua all’anno, tagliando le emissioni di CO2 di 1,65 milioni di kg all’anno e consumare 4,3 milioni di kWh di energia all’anno in meno.
Come si legge in una nota di Gruppo CAP, quando si parla di rete idrica, si parla di un sistema complesso ed estesissimo, fatto di migliaia e migliaia di km di tubature che collegano ogni casa, negozio, impresa in tutto il territorio italiano. La situazione del servizio idrico in Italia varia in maniera significativa da regione a regione: la dispersione lungo la rete idrica nazionale va dal 14% di Milano al 72% in alcune zone del Sud Italia, con una media che si attesta al 42%. In più del 50% dei Comuni Italiani le perdite idriche totali sono superiori al 35% dei volumi immessi in rete (dati ISTAT). Il motivo? Circa il 60% della rete nazionale ha più di 30 anni e il 25% più di 50 anni.
In Lombardia, dove si è parlato spesso di richiedere lo stato di emergenza a causa della siccità, il livello di dispersione idrica si attesta in media al 23,4%. Gruppo CAP da sempre crede nell’innovazione tecnologica e investe costantemente in ricerca e sviluppo per migliorare l’efficienza del proprio servizio. Già oggi CAP registra una dispersione del 19,9%, sensibilmente inferiore alle media nazionale e anche alla media europea (23%) e mira a ridurla ulteriormente fino al 15% entro il 2033.