L’entità dell’epidemia di peste suina ha fatto adottare nelle scorse ore particolari misure di sicurezza a Roma, dove ne è stata riscontrata la diffusione, ma si tratta di un’infezione che colpisce soltanto maiali e cinghiali, non trasmettendosi alle persone.
Un caso di peste suina africana è stato identificato sulla carcassa di un cinghiale, rinvenuta a Nord Ovest della città. Da qui la necessità di mappare la zona in cui si spostano suini selvatici, delimitata quale “zona rossa”, per contenere la diffusione del virus.
L’area sotto stretto controllo è quella tra il grande raccordo anulare a Nord Ovest, il fiume Tevere a Sud Est, la Circonvallazione Clodia, via Cipro, via di San Tommaso D’Acquino, via Arturo Labriola, via Simone Simoni, via Pietro De Cristofaro, via Baldo Degli Ubaldi a Sud, e a Sud Ovest via di Boccea. Zone a rischio anche alcuni parchi: il Parco dell’Insugherata, il Parco di Veio, del Parco del Pineto e Monte Mario.
Nella zona rossa è attiva la sorveglianza dei servizi veterinari, mentre a tutti i cittadini è vietato avvicinare gli animali e dare loro da mangiare.
In città si sta provvedendo a rendere inavvicinabili ai cinghiali, sempre più numerosi nelle strade e tra i palazzi di Roma, i cassonetti dei rifiuti.